Un viaggio spirituale - Da Beer Sheva a Haifa

Per due settimane, Padre Roman ha tenuto d'occhio le previsioni del tempo, chiedendosi se il viaggio si dovesse fare. Le previsioni cambiavano di giorno in giorno: pioggia, sole, ancora pioggia. Alla fine, abbiamo deciso: il pellegrinaggio si farà!

Prima tappa: Muchraka

La nostra prima destinazione è stata la Chiesa di Elia il Profeta a Muchraka. Il cielo offriva un mix di sole e nuvole, ma niente pioggia. Siamo saliti sul tetto del monastero e abbiamo ammirato il panorama mozzafiato. Più tardi, ci siamo riuniti nella cappella per una gioiosa Messa di ringraziamento.

Nella sua omelia, Padre Roman ha parlato della chiamata al pentimento, alla confessione e al cammino con Dio. Ha condiviso la sua esperienza di preghiera e di  adorazione a Roma, paragonandola ai momenti di grazia sul Monte Tabor e a Muchraka. La vera fede, ci ha ricordato, non consiste solo nel parlare: richiede preghiera, parole e azioni che avvicinano gli altri a Dio. Il primo passo? La confessione, proprio come Elia confessò la sua debolezza vicino a Beer Sheva. Il rinnovamento prepara la via al Signore.

Seconda tappa: Haifa – Fratellanza e Gioia

Da Muchraka, abbiamo proseguito per Haifa, fermandoci al punto panoramico dei Giardini Baháí prima di arrivare al centro comunitario. Il tempo è stato clemente con noi! Abbiamo gustato un pranzo abbondante in giardino.

Dopo, il gruppo si è diviso:

Alcuni hanno esplorato le strade in festa, scattato foto e fatto acquisti natalizi.

Altri, tra cui Padre Roman, sono rimasti in cappella per l'adorazione silenziosa.

Ritorno a casa

Alle 16:00, ci siamo riuniti all'autobus. Proprio mentre gli ultimi passeggeri salivano a bordo, le gocce di pioggia hanno iniziato a cadere, trasformandosi presto in un forte acquazzone. Grati per una giornata sicura e benedetta, abbiamo pregato per un viaggio di ritorno senza intoppi.

È stata una giornata davvero positiva e piena di grazia, che ha rafforzato la nostra fede e approfondito il nostro senso di comunità.