Ziv: Parashat Bo


Ogni settimana, Gad Barnea o Suor Agnese della Croce (della Comunita’ delle Beatitudini) propone una riflessione sul testo del Pentateuco che viene letto nella Sinagoga (parashat hashavua). Questa settimana il brano e’ preso dal libro dell’Esodo 10,1-13,16 con la haftarah (lettura aggiunta) dal Profeta Geremia 46,13-28. La loro riflessione e’ chiamata “ziv” – un raggio di luce.

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Il commento sulla parasha precedente, “Vaera”, ci ha mostrato come la storia di Mose’ inaugura una nuova era, una ripetizione della creazione. Questa idea e’ confermata dai commenti dei brani che leggeremo questa settimana. Infatti, il Talmud pone le dieci piaghe d’Egitto a confronto con i primi giorni della creazione del mondo. Il Maharal di Praga prende questi paragoni: le cavallette che mangiano l’erba e i frutti della terra, la morte dei primogeniti che scredita l’immagine stessa del Dio unico, e le tenebre che si riferiscono al vuoto iniziale del mondo, prima che ci fosse la parola che da’ luogo alla luce e al primo giorno ... Il mondo come ai giorni di Noe’, e’ sul punto di affondare nel nulla: le acque del Mar Rosso ricordano quelle del diluvio, il popolo d’Israele e’ infangato nel profondo dell’idolatria dell’Egitto e la sua liberazione richiede una purificazione cosi’ radicale che evoca una nuova Genesi, una ricreazione dell’umanita’. Le piaghe hanno lo scopo di attaccare l’Egitto nel suo culto idolatrico, che loro combattono direttamente: le acque del Nilo, adorate come un dio, diventano sangue, simbolo di impurita’ nella legge ebraica, il buio estingue lo splendore di Ra – il dio sole – e l’agnello, adorato dagli Egiziani, verra’ ucciso e mangiato il primo giorno di Pasqua. Come Abramo che esce da Ur dei Caldei, la fornace dei maghi, il popolo deve lasciare la terra degli idoli e della magia. Avra’ tutto il tempo nel deserto per imparare a vivere in liberta’.

Il quattordici di Nissan, primo giorno della liberazione, d’ora in poi sara’ il giorno per eccellenza nel calendario religioso del popolo di Israele, che da’ inizio ad un nuovo periodo della loro vita. Questo calendario, che segna la fine della schiavitu’, simboleggiata dal dominio del tempo, si basa sulla luna, una umile stella che riceve la sua luce da un altro essere. Con questo giorno si inizia il ciclo delle feste di primavera che celebrano la liberazione degli Ebrei e il dono della Legge, che e’ necessaria per entrare nell’alleanza con il Dio della liberta’.

Israele ha un altro calendario che inizia in autunno, con il mese di Tishrei, il giorno di Rosh Hashana. In quel giorno, si celebra l’anniversario della creazione del mondo, ed e’ l’inizio delle vacanze d’autunno. Rashi si e’ chiesto perche’ la Torah inizia con il racconto della creazione e non con il capitolo dove si narra del primo comandamento dato esplicitamente al popolo ebreo, Esodo 12 ... Il fatto e’ che questi due racconti sono l’uno la risonanza dell’altro e parlano della doppia vocazione, universale e particolare, del popolo ebreo. Shabbat Shalom.

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