Michel Remaud: Ascensione e Pentecoste


Padre Michel Remaud scrive qui sul legame tra l’ascensione di Gesù al Cielo ed il dono dello Spirito Santo alla luce di un testo rabbinico.

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Nella Lettera agli Efesini si può leggere questo passaggio: “A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: “Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini” (Efesini 4,7-8). L’Epistola cita qui un oscuro verso dai Salmi (Salmo 68,19) in maniera non del tutto letterale.

L’uso di questo verso può risultare più chiaro se lo compariamo con un testo dal Talmud che cita lo stesso verso (bShabbat 88b-89a). Questo brano descrive una scena pittoresca in cui Mosè, salito sul Monte Sinai, entra nelle altezze celesti per ricevere la Torah. La sua comparsa nelle sfere celesti provoca confusione tra gli angeli. “Sovrano dell’Universo! Cosa c’entra con noi un nato da donna?” Questa confusione è moltiplicata quando Dio spiega perché Mosè si trovi lì: “Egli è venuto per ricevere la Torah”. La Torah che fu creata prima del mondo e che gli angeli erano soliti vedere al centro del cielo, come ornamento di prezioso valore, è ora destinata a scendere nel mondo degli uomini e ad essere da loro profanata. Disse a Mosè il Santo Benedetto: “Rispondi loro”. “Sovrano dell’Universo” replicò “temo che essi mi brucino con l’alito che è nelle loro bocche”. Gli disse: “Afferra il trono della mia Gloria e rispondi loro”. Mosè iniziò a spiegare agli angeli che non hanno bisogno di una Torah che dice: “Io sono il Signore tuo Dio, che ti ha liberato dal paese d’Egitto…non devi rubare…non devi uccidere…onora il padre e la madre…Scendeste voi in Egitto; foste schiavi del Faraone…c’è gelosia tra voi…avete padre e madre?” Affascinati dalla pertinenza delle risposte, ogni angelo gli diede un dono. Insieme con la Torah, Mosè scese verso la Terra portando con sé i doni celesti. Un uomo come lui vinse i doni celesti e li portò sulla Terra.

Questo brano talmudico può chiarire il passaggio dell’Epistola, mostrando come il verso del Salmo venisse usato nella tradizione ebraica. Come Mosè, Gesù ascende e, come un uomo, porta i doni celesti alla Terra. Nel proseguo della Lettera è chiaro che questi doni sono i carismi ed i ministeri il cui scopo è di “edificare il Corpo di Cristo”.

C’è però una differenza tra Mosè e Gesù: Mosè inizia dal basso, ascende e poi discende. Gesù, come ci dice l’Epistola, inizia discendendo per poi ri-ascendere. Senza ri-discendere, distribuisce i doni celestiali dall’alto. Nel suo uso liturgico, questo passaggio illumina il legame che unisce Pentecoste con l’Ascensione: ascendendo nei Cieli, Gesù manda lo Spirito Santo e con lo Spirito tutti i dono che permettono alla Chiesa di fare frutto.

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