Una giornata di dialogo


Nella festa di san Giuseppe, padre David ha ricevuto due inviti a parlare a pubblici diversi, uno in ebraico ed uno in arabo. Ci ha mandato un resoconto.

Il 19 marzo 2014, Festa di san Giuseppe, sono stato invitato a parlare ai rabbini riformati che si sono incontrati in assemblea presso in kibbutz Ruhama nel Negev. Essi hanno chiesto di ascoltare riguardo a Papa Francesco ed il suo insegnamento, in particolare quanto espresso nell'esortazione Evangelii Gaudium

Ho iniziato con la lettura dei tre paragrafi che trattano delle relazioni tra ebrei e cattolici (numeri 247-249, vedi qui). Poi ho fornito un backround generale sul Papa, spiegando la novità per la Chiesa di avere un Papa dall'America Latina che è anche membro di un ordine religioso e perfino gesuita. Ho poi tentato di porre il suo insegnamento in un contesto ecclesiale più ampio: lo sviluppo dopo il Concilio Vaticano II, la crisi emersa durante il pontificato di Benedetto XVI e gli sviluppi nella Chiesa dell'America Latina riguardo "l'opzione preferenziale per i poveri".

Dopo questa alquanto lunga introduzione, abbiamo letto insieme le parti dell'Esortazione riguardanti la missione della Chiesa nel mondo d'oggi. La discussione è stata ricca ed ha impegnato i rabbini riformati israeliani nel tentativo di trarre una lezione per loro stessi nel loro contesto dalle parole del Papa.

Finito l'incontro con i rabbini, sono corso a Gerusalemme dove, nel pomeriggio, ero invitato a tenere una lezione dal noto accademico e attivista politico e sociale prof. Bernard Sabella presso il campus dell'Università Al-Quds nella Città Vecchia sul tema dei cristiani di lingua ebraica nello Stato d'Israele. La lezione è parte del programma per il MA in studi gerosolimitani e gli studenti, tutti mussulmani di Gerusalemme Est escluso un cristiano, hanno ascoltato attentamente un resoconto della storia dei cristiani di lingua ebraica nello Stato d'Israele. Dopo una serie di note introduttive ho affrontato il tema ponendolo nel contesto storico della Chiesa in Terra Santa; la discussione è stata affascinante e si è incentrata sugli aspetti sociali, culturali, politici e religiosi che si intrecciano nella vita di una città che è casa per così tanti gruppi, a volte in conflitto.

Si è trattato di un giorno intenso di attraversamento di confini e dialogo, così tante ragioni per ringraziare il Signore e così tante ragioni per elevare preghiere perché le ferite si possano sanare ed i cuori si possano aprire.

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