Non temere


A friend from the kehillot sent a meditation for Pentecost.

holy_spirit_confirm1

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!» (Giovanni 20,19)

A quel punto il giovane sacerdote, circondato dal gruppetto delle ascoltatrici riunite in preghiera come ogni Martedì domandò: qual è il primo di tutti i comandamenti? Al che tutte risposero in coro: “amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. E amerai il prossimo tuo come te stesso”. Bene, proseguì, e allora perché non sempre ci riusciamo? Chi di voi mi sa dire qual è il contrario dell’amore? L’odio – rispose timida una do loro. L’odio, replicò il parroco. Ma che cosa è l’odio? Provate a pensare. Provi ciascuno di noi a visualizzare qual è quella cosa che veramente veramente detesta. Ci siete? La vedete nella vostra mente? Ora focalizziamoci sul sentimento che proviamo davanti a questo qualcosa che davvero odiamo con tutto il nostro cuore. Vogliamo dirlo a voce alta? Su, non vergognatevi di ammettere che anche voi provate questo sentimento. Tu, Rosanna, cos’è che odi? I ragni, rispose. E tu, Maria? Io… io odio i topi perché da bambina una volta un topo mi saltò sulle gambe. Io la menzogna, aggiunse Rosa con fare filosofico. E io la violenza. Io, invece, odio chi parla a voce alta. E io i ladri.

Molto bene, aggiunse il giovane sacerdote, come a voler raccogliere il tutto. Adesso avete smascherato il vero nemico dell’amore. Il suo nome non è “odio”, ma “paura”.

È la paura che ci spinge a provare sentimenti di condanna e ci allontana dalle cose e dalle persone. Che insinua nel nostro cuore meccanismi di difesa, o di attacco. Sì, perché non c’è al mondo persona più spaventata di chi aggredisce spesso e volentieri. Aggressore e aggredito sono uniti da un unico motore: la paura. Un amore smodato e sproporzionato verso noi stessi (figlio adottivo della paura!) fa sì che ci curiamo più di fasciare le nostre stesse piaghe, proteggerle da ulteriori attacchi, piuttosto che amare e usare misericordia verso chi ci provoca e aggredisce.

È questa stessa paura che ci fa tirare indietro davanti alle esigenze degli ultimi e dei poveri, dei miserabili del nostro tempo. La loro condizione ci provoca, interroga le nostre certezze e riapre vecchie ferite… A causa della paura non riusciamo più a vedere avanti a noi un fratello, ma un nemico che attenta alla nostra pace interiore, una minaccia per il nostro equilibrio.

La diversità ci destabilizza, e allora subentra la fobia per tutto ciò che non ci assomiglia.

Il pregiudizio, la presunzione di sapere dell’altro tutto il necessario, nasce dalla paura di conoscere veramente il rischio che il diverso ci presenta, perché potrebbe scardinare le nostre ferree certezze.

La paura di perderci nell’altro, di smarrirci per amore, di essere sopraffatti dalle gioie e dai dolori che non ci appartengono, di non saper porre rimedio alla sofferenza che ci circonda. Ecco l’ostacolo al nostro amore.

Una credenza molto diffusa ai nostri giorni è che nella Bibbia l’espressione “non temere” figuri ben 365 volte. Mi piace pensare che sia vero, e che il Signore ce lo sussurri all’orecchio ogni giorno di ogni anno.

Per aiutarci Contattaci Vatican News in ebraico La Messa in ebraico Per la protezione dei bambini


© 2020 Saint James Vicariate for Hebrew Speaking Catholics in Israel