Primo incontro del progetto musicale “Kinor Na’im”


Benedetto racconta dell'incontro dei musicisti della prossima generazione delle nostre comunità che si è tenuto presso il monastero di San Giovanni nel Deserto, venerdì e sabato 10 e 11 agosto 2012.

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Nei due anni scorsi, in diverse conversazioni, è sorto il desiderio di invitare i membri delle diverse comunità che si occupano di musica ad incontrarsi per studiare insieme l'insegnamento della Chiesa sulla loro "professione" e per approfittare dell'esperienza di ciascuno. Finalmente, quest'anno, si è potuto realizzare questo desiderio e ci siamo incontrati per un intero fine settimana, pregando, cantando e studiando insieme. Il tema del fine settimana era "Musica e canto nella Messa", e cioè quali sono le basi per accompagnare questo sacramento centrale nella vita di ogni cristiano.

Venerdì verso sera i partecipanti sono arrivati al Monastero di san Giovanni nel Deserto – un ambiente meraviglioso per questo incontro- e dopo la preghiera della sera, abbiamo cenato in gioia, pace e con buon appetito.

Alle 21,00 ci siamo riuniti nella cappella che secondo la tradizione è sorta sul luogo di sepoltura di sant'Elisabbetta, madre di san Giovanni il Battista, e qui abbiamo iniziato un momento di conoscenza personale basato su due domande: "Cosa ha fatto Gesù nella mia vita?" e "che ruolo ha la musica nella mia vita?". Questo scambio è durato circa un'ora e mezza.

Sentire come Dio ha segnato ciascuno di noi è stato stupendo e particolarmente commovente è stato il rafforzare la nostra conoscenza che la capacità musicale è un mezzo privilegiato per incontrare Dio. Ogni storia ha rivelato una via personale, che ci ha portati insieme a condividerla questa sera.

Sabato mattina, due altri partecipanti dalla comunità di Haifa si sono uniti a noi ed abbiamo iniziato il lavoro serio, dopo aver stabilito la giusta atmosfera nel giorno precedente. Alle 9,30 padre Rafic ha relazionato sulle diverse parti della Messa, il discorso è stato chiaro ed ha spiegato la logica della struttura della Messa nella sua forma presente come vi partecipiamo ed alla luce di ciò che la Chiesa insegna su di essa. In questo contesto ha sottolineato l'importanza della musica nella liturgia, in termini generali e nei dettagli particolari.

La mattina è proseguita con uno scambio di canti tra i partecipanti. Ognuno ha portato dei canti e li ha insegnati al resto del gruppo. Abbiamo imparato tre versioni del Sanctus, una tradizionale e due nuove versioni, come anche diversi canti per la comunione. Veramente sorprendente è notare la qualità della creatività nelle nostre comunità: in quasi tutte le comunità ci sono membri che compongono nuovi canti o traducono bei canti in ebraico- un grande tesoro che dobbiamo preservare al meglio possibile.

Verso mezzogiorno ho parlato di un altro tema importante: dirigere e cantare durante la Messa. Più che una lezione si è trattato di una serie di commenti sul ruolo del direttore musicale, ruolo molto delicato, avendo in sé la capacità di portare l'assemblea nel cuore della preghiera o di interferire con essa. Ho inteso enfatizzare alcuni punti specifici del duolo del direttore musicale, come per esempio il fatto che deve essere contemporaneamente completamente presente e guardare al futuro. Chi è responsabile dirige il canto dell'assemblea e nel suo cuore già prepara in prossimo canto. Corre avanti ma prende anche in considerazione l'assemblea pensando quale canto possa cantare. A volte lui stesso deve abbassarsi anche se ciò non è musicalmente corretto. Il principio importante nella liturgia è: esseere insieme.

Un altro aspetto importante è la flessibilità. È desiderabile che ogni cosa sia preparata ed organizzata durante le prove che precedono la preghiera, ma bisogna lasciare sempre la porta aperta a sorprese improvvise che avvengono in ogni attività umana. Il direttore deve essere molto sensibile allo spirito della preghiera e discernere se sia necessario, ad esempio, introdurre dei piccoli cambiamenti in ciò che è stato deciso.

Molto importante è ricordare che il direttore musicale non ha altra possibilità di pregare se non nel canto stesso. Il canto e la musica sono la sua preghiera. Aiutare la comunità a pregare costituisce la sua preghiera. Lo strumento musicale che suona è un membro aggiunto del suo corpo. Il direttore musicale non può pregare come gli altri. Non può sprofondare completamente nelle profondità della preghiera ma piuttosto deve rimanere sveglio ed attento alla liturgia. Nonostante ciò anch'egli ha il diritto di pregare.

Il suo cuore si rivolge alle Altezze, ma la sua anima ed la sua mente sono sveglie e pronte ad agire. Per essere pronti ad agire qualora divenisse necessario, è raccomandabile avere sempre lo sguardo attento alle richieste del celebrante. Questa comunicazione (non verbale) è una dei costituenti principali della preghiera in comune.

Nello studio e nella discussione abbiamo scoperto nuovamente quanto è bello e stimolante impegnarsi con la musica e la liturgia, una missione che non è data a tutti, un servizio per la Chiesa e la gloria di Dio.

Dopo pranzo, abbiamo preparato i canti per la Messa che abbiamo celebrato alla comunità di Giaffa. La comunità ci ha accolti con gioia e con un cuore aperto come sempre.

Da questo fine settimana rimane un dolce gusto di un esperienza di Chiesa che è veramente significativa ed il desiderio di proseguire quest'opera sacra per noi stessi e per la santa Chiesa.

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