Relazione sul campo estivo dei bambini a Gerusalemme


Suor Sara, una volontaria italiana, racconta del campo estivo che si e’ svolto a Gerusalemme dalla meta’ di Luglio alla fine di Agosto 2016.

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Mentre le attivita’ a Gerusalemme sono continuate secondo il loro ritmo, nove ore al giorno (la kaytana apre alle 9.00 e chiude alle 18.00), dal 1° Agosto, con la chiusura dei centri comunali, abbiamo accolto 35 bambini in più, la maggior parte africani (eritrei ed etiopi). Quasi tutti hanno antichi nomi biblici, come Nahum, Yafet e Yosef. Quelli che portano il nome Natanael erano otto. Alcune bambine hanno nomi di luoghi sacri come Gerusalemme, Betania, Yordanos, Nazareth e Israela.

La prima settimana di Agosto è stata la più difficile, fino a quando due degli educatori sono ritornati dalla Giornata Mondiale della Gioventù in Polonia. C’erano più di sessanta bambini con solo sei educatori: Claudia (considerata come superdonna per la sua grande energia che equivale a quella di sette persone), Suor Claudia, una Orsolina di Milano, suor Anna, una junior delle Suore Orsoline in visita a Gerusalemme, due seminaristi polacchi, Matteo e Wojtek, grandi lavoratori con un sacco di energia, e me stessa. C'erano anche alcuni volontari israeliani che sono venuti qualche volta per aiutare i bambini nei loro compiti delle vacanze.

Il 2 Agosto abbiamo intrapreso l'avventura di andare in piscina: abbiamo preso un bus pubblico fino a Emek Refaim, alla piscina comunale, dove ci sono piscine adatte ai bambini piccoli. La parte più difficile è stato il percorso a piedi da un luogo ad un altro in quanto i bambini dovevano camminare a due a due, un bambino più grande tenendo per mano uno piu’ piccolo. Devo dire che la disciplina non è la caratteristica più forte di questo gruppo. E che cosa fare quando, mentre attraversavamo un passaggio pedonale incoraggiando i bambini ad attraversare in fretta, uno di loro improvvisamente si ferma, apre lo zaino per prendere la sua bottiglia d’acqua, berne un sorso perche’ aveva sete? In realtà, non aveva veramente sete, semplicemente voleva mostrare la sua nuova bottiglia d’acqua agli altri bambini. Le automobili hanno incominciato a suonare il clacson e di conseguenza gli educatori hanno iniziato a gridare al bambino che, inevitabilmente, scoppia a piangere, mentre i passanti urlano agli educatori in solidarietà con il bambino che e’ stato sgridato.

Poiche’ la piscina è una grande attrazione dove ci si diverte molto, i bambini sono rimasti in acqua per la maggior parte del tempo, tranne per una breve pausa per il pranzo. Per questo motivo ci siamo andati piu’ volte. I bambini saltavano in giro e nuotavano come pesciolini. Alcuni dei bambini sono stati letteralmente trascinati fuori dall'acqua quando hanno cominciano a diventare blu e a battere i denti. Sono stati qualche minuto al sole prima di ritornare in acqua. Quando e’ arrivato il momento di partire, la zona che abbiamo occupato sembrava un campo di battaglia con vestiti, asciugamani e altri oggetti sparsi ovunque. I bambini erano troppo stanchi per raccogliere le loro cose e cosi’ i due seminaristi polacchi hanno raccolto ciò che è stato lasciato dai bambini e riportato alla keylla dove le mamme hanno poi potuto prendere ciò che apparteneva ai loro figli.

L'11 e il 12 Agosto ho avuto una meravigliosa sorpresa: la visita di mio nipote Lorenzo che si trovava a Tel Aviv con alcuni amici. Il venerdì, Lorenzo e una delle ragazze del gruppo hanno proposto alcune attività per i bambini. Lorenzo, batterista di professione, ha dato lezione di tamburo, mentre Anna, una ballerina, ha insegnato una danza eseguendo poi alcuni pezzi di "La bella addormentata" di Tchaikovsky.

È stato bellissimo!

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