Novita’ letteraria: Prospettiva Ebraica Messianica sul Documento Nostra Aetate


Il Rabbino Mark Kinzer, un eminente teologo ebreo messianico, ha pubblicato un nuovo libro su Nostra Aetate e le sue implicazioni per la teologia cristiana e il dialogo con gli Ebrei. Cosi’ scrive Padre David:

kinzer nostra

Il Rabbino Mark Kinzer, leader messianico della Congregazione Zera Avraham di Ann Arbor, Michigan (1952), ha recentemente pubblicato un libro su Nostra Aetate e il suo significato per Ebrei e Cristiani, Alla Ricerca del Suo Mistero: Nostra Aetate, il Popolo Ebraico e l’Identita’ della Chiesa (Eugene, Cascade Books, 2015). Il libro e’ un contributo importante per l’interpretazione di Nostra Aetate e per il dialogo tra Ebrei e Cattolici, in particolare quegli Ebrei che non credono che Gesu’ e’ il Messia.

Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario di Nostra Aetate, il documento che ridefinisce l’insegnamento della Chiesa cattolica sulle relazioni con le altre religioni. Il documento e’ stato formulato durante il Concilio Vaticano II, che ha riunito i capi della Chiesa cattolica di tutto il mondo, i quali hanno lavorato per tre anni, dal 1962 al 1965, ridefinendo le relazioni della Chiesa  con il mondo moderno e formulando la dottrina della Chiesa nel contesto del ventesimo secolo. Nostra Aetate, “Mondo contemporaneo”, ha ridefinito l’atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronti delle religioni non cristiane. Le discussioni sulla formulazione del documento sono iniziate con le riflessioni sull’atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronti degli Ebrei e del giudaismo e questo tema, che si trova al paragrafo 4, e’ il piu’ esteso di tutto il testo.

Il Rabbino Kinzer elenca quattro grandi cambiamenti citati da Nostra Aetate nel lungo paragrafo sugli Ebrei e il giudaismo:

- Il rifiuto di sostenere che gli Ebrei hanno ucciso Cristo. Questa interpretazione sbagliata del Vangelo ha avuto conseguenze devastanti per gli Ebrei nel corso degli ultimi duemila anni. Il Concilio ha denunciato l’anti-semitismo e ogni forma di razzismo!

- Il ricordare che Ebrei e Cristiani hanno una comune eredita’ non solo centralizzata sul Vecchio Testamento come patrimonio comune, ma sottolineando anche che Gesu’, sua Madre, gli apostoli e le prime comunita’ cristiane sono di origine ebraica.

- L’insistenza sul fatto che gli Ebrei sono un popolo eletto e che hanno una vocazione irrevocabile. Non sono respinti da Dio perche’ Dio e’ sempre fedele nonostante la nostra mancanza di fede. In una formulazione particolarmente rivoluzionaria, il documento, basandosi su Romani 11,29, un testo che non era mai stato citato prima nel Magistero della Chiesa, dice: “Gli Ebrei sono amati da Dio a causa dei padri; perche’ i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili”.

- Infine, Kinzer sostiene che il documento porta alla consapevolezza che la Chiesa e gli Ebrei sono indissolubilmente legati al cospetto di Dio. E’ da qui che prende il titolo del suo libro, citando l’inizio del paragrafo 4: “Il Sacro Concilio, scrutando il mistero della Chiesa, richiama il legame che unisce spiritualmente il popolo del Nuovo Testamento e la stirpe di Abramo”.

La purificazione della memoria ha portato a un cambiamento di mentalita’ e di linguaggio che ha trasformato la “cultura del disprezzo”, una frase formulata dallo storico ebreo francese, Jules Isaac, che ha incontrato Papa Giovanni XXIII nel 1960, nella “cultura del rispetto”.

Il libro di Kinzer continua poi approfondendo la comprensione delle sfide teologiche che derivano dalla Nostra Aetate, esaminando l’ecclesiologia, i sacramenti del sacerdozio, del battesimo e dell’Eucaristia, sfidando la Chiesa e il popolo ebraico a perseguire una comprensione della presenza sacramentale che li avvicini sempre piu’. Il libro include anche paragrafi sull’interessante viaggio spirituale di Kinzer e sul dialogo tra Ebrei messianici e Cattolici.

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