Un fumetto che commemora I giusti fra le nazioni
Nizza, Costa Azzurra, 1942, durante l'occupazione italiana. Siamo in piena guerra e gli ebrei hanno trovato rifugio sulle rive del Mediterraneo, convinti che lì le loro condizioni di vita saranno sarebbero state piu’ facili che nella zona occupata dai tedeschi o nella zona franca controllata da Vichy. Ma sfortunatamente per loro, le loro vite saranno nuovamente sconvolte. In risposta, vengono organizzate reti di soccorso per nasconderli. Pierre Merly, un combattente clandestino e una coppia di rifugiati ebrei, Moussa Abadi e Odette Rosenstock costituiranno la Rete Marcel. Ben presto i bambini vengono accolti in istituti religiosi cattolici grazie alla compartecipazione della chiesa locale guidata dal vescovo di Nizza, monsignor Raymond. Sono coinvolti anche i pastori delle comunità protestanti. In nessun caso questi bambini dovrebbero essere consegnati alla Gestapo! In totale, ne verranno salvati 500. Questa è la storia del fumetto "Followers of the Nations of the World: Freedom Networks", edito da Plein Vent, in collaborazione con Yad Vashem France.
Non dimenticare l'Olocausto
Trasmettere la memoria dell'Olocausto, la storia dei Giusti tra le nazioni, è oggi una delle principali missioni di Yad Vashem in Francia. "Gli ultimi testimoni stanno scomparendo, quindi è necessario trasmettere questa storia per mostrare da un lato che l'uomo è capace del peggio - il nazismo e i suoi collaboratori, ma anche della potenzialita’ di un grande bene attraverso azioni pericolose che hanno permesso alle persone di essere salvato" spiega David Shtabholz, rappresentante generale di Yad Vashem in Francia. Il progetto dei fumetti fa parte di questo sforzo, dice. "Una delle difficoltà che incontriamo è creare interesse tra un pubblico giovane per questa storia che sta iniziando a invecchiare", ha detto. Cosa potrebbe esserci di meglio dei fumetti, spesso associati alla giovinezza?
Attenzione alla storia e chiarezza della storia
Gli autori del libro parlano di fatti reali, con personaggi reali. Solo il "narratore" è fittizio e il suo ruolo è quello di facilitare il corso della storia. Ben tre sceneggiatori hanno unito le forze per raccontare questa storia: Serge Sotto, Yvonne Bertorello ed Eric Stoffel. Due illustratori hanno dato vita ai personaggi e ai luoghi: Frédéric Olaley e Michel Espinoza. “Un lungo e meticoloso lavoro di ricerca è stato svolto principalmente negli archivi e nei documenti di Yad Vashem, di Francia di Gerusalemme, e nella diocesi di Nizza, incontrando persone vissute in quel periodo, e cercando foto”, spiega Eric Stoppel, uno degli autori. La sfida, "essere il più possibile rigorosi con la realtà nel racconto degli eventi ed essere accessibili a tutti, in quanto tutto è piacevole, scorrevole e comprensibile", secondo Eric Stoppel. La difficoltà principale è stata la "chiarezza", ammette, "ecco perché si è deciso di scrivere due libri perché c'erano troppe informazioni". "Un giovane lettore di questi tempi non sa più necessariamente cosa sia la zona occupata, la zona franca, la zona italiana", ha aggiunto, "quindi bisogna guidarlo lentamente". Un'opera educativa, quindi, per ricreare meglio l'orrore della Shoah, ma anche per ricordare quella gente di fede, e altri che hanno detto "no" e hanno salvato degli innocenti.