Messa per Giusti tra le Nazioni a Roma


Un evento speciale a Roma: è stata celebrate una Messa in memoria di due diplomatici anti-nazisti, che ascoltarono la voce della loro coscienza. La notizia è stata pubblicata da ZENIT.

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Il 18 giugno 2010 è stata celebrate una Messa in Vaticano, con alcuni cardinali, per l’eterno riposo di due diplomatici anti-nazisti che hanno operato per salvare degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. I due erano Luis Martins de Sousa Dantas (brasiliano) e Aristides de Sousa Mendes (portoghese). La S.Messa è stata presieduta dal card. Walter Kasper nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, vicino al Vaticano.

Tra i concelebranti c’erano anche altri cardinali e personalità, tra questi il card. Martino che ha detto che i diplomati salvarono migliaia di ebrei con le loro azioni ed ha aggiunto: “I due diplomatici appartengono a quel gruppo di persone di coscienza –fossero essi diplomatici o meno- che in Europa rischiarono la propria vita per salvare le vite di coloro che si trovavano soggetti al terribile razzismo nazi-fascista.” Ha ricordato che tra quelli che si adoperarono per salvare ebrei c’erano anche lo svedese Raoul Wallenberg, lo svizzero Carl Lutz, l’italiano Giorgio Perlasca (che ha proseguito l’opera dell’ambasciatore spagnolo Angel Sanz Briz) ed il tedesco Oskar Schindler. Il cardinal Martino ha proseguito nella suo omelia dicendo che le azioni sia di Dante che di Mendez erano dettate dalla loro profonda fede cristiana. Ha anche sottolineato che hanno compiuto queste opere in maniera personale ed addirittura contro le disposizioni dei loro rispettivi governi.

Mendes che lavorava al consolato portoghese a Bordeaux (Francia), disobbedendo all’ordine del suo superiore, organizzò un sistema di visti che nascondeva l’identità ebraica, salvando così la vita a più di 3000 persone, che altrimenti sarebbero state spedite in campo di concentramento ed alla morte certa. A causa della sua opera, vide i suoi 14 figli costretti ad emigrare ed a disperdersi in differenti parti del mondo. Mendes morì nel 1954 in povertà assoluta in un rifugio per poveri gestito dai francescani a Lisbona (Portogallo). Secondo le sue ultime volontà fu sepolto con gli abiti francescani.

Anche l’ambasciatore Dante seguì la voce della sua coscienza, facendo fuggire migliaia di persone condannate alla morte. Anche lui pagò a caro prezzo le sue opere, venendo rimosso dal suo incarico. A sua difesa disse che aveva agito “mosso dai più elementari sentimenti di pietà cristiana”.

In memoria di Mendes e Dante è sorto un comitato per promuovere il “Giorno della Coscienza”, per ringraziare Dio per tutti coloro che hanno avuto il coraggio di seguire la voce della loro coscienza in quegli anni difficili.

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