Ziv: Parashat BaMidbar 2


Ogni settimana, Gad Barnea o Sr. Agnese della Croce (della Comunita’ delle Beatitudini) propongono una riflessione su un brano del Pentateuco che viene letto nella sinagoga (parashat hashavua). Questa settimana il brano e’ tolto dal Libro dei Numeri 1,1 – 4,20 con l’haftarah (lettura aggiunta) dal Profeta Osea 2,1 – 2,22. La loro riflessione e’ chiamata “ziv” – raggio di luce.

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Iscrizione dei Leviti

Il Libro dei Numeri, che in ebraico si chiama "Nel deserto", e la Parasha che porta lo stesso nome, inizia con uno strano versetto: "Il Signore parlò a Mosè nel deserto del Sinai, nella tenda del convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno dell’uscita dal paese d'Egitto" (Numeri 1,1). Il commento di Or HaChaim analizza questo versetto e annota una serie di stranezze. In primo luogo, sappiamo già che la tenda del convegno, Mosè e il popolo sono nel deserto del Sinai – e allora qual è il significato di questa ripetizione? In secondo luogo, la formula per le date nelle Scritture di solito è anno, mese, giorno (si confronti per esempio Numeri 9,11 oppure 10,11) - che va dal generale al particolare - perché questa deviazione dalla norma? Infine, anche all'interno del versetto, se la descrizione temporale va dal particolare al generale, il luogo va dal generale al particolare - dall'immenso deserto del Sinai alla piccola tenda del convegno - perché questa incoerenza?

Or HaChaim risponde: "Sembra che il testo volutamente venga espresso in modo corrispondente sul modello del detto: "Ecco un luogo vicino a me" (Esodo 33,21) dato che il posto del Santo, sia benedetto il suo nome, è secondo a se stesso e, pertanto, ogni spazio è relativo al luogo dove Dio abita e così il flusso delle generalizzazioni deve essere inteso come un andare dalla tenda del convegno al deserto che è secondario ad esso ed è per questa ragione che il testo inserisce la forma di "il primo giorno del secondo mese", ecc."

Su questo versetto si imposta l'intero libro. E' seguito da un censimento dei figli di Israele, tra i quali la tribù di Levi non è numerata: "Ma quanti erano leviti, secondo la loro tribu’ paterna, non furono registrati insieme con gli altri. Il Signore disse a Mose’: “Della tribu’ di Levi non farai il censimento e non unirai la somma a quella degli Israeliti” (Numeri 1,47-49). Nel secondo censimento del libro dei Numeri nelle pianure di Moab, trentotto anni e mezzo più tardi, si legge un terribile dettaglio: "Questi sono i registrati da Mose’ e dal sacerdote Eleazaro, i quali fecero il censimento degli Israeliti nelle steppe di Moab presso il Giordano di Gerico. Fra questi non vi era alcuno di quegli Israeliti dei quali Mose’ e il sacerdote Aronne avevano fatto il censimento nel deserto del Sinai” (Numeri 26,63-64) - Un destino da cui la tribù di Levi è stata esentata perche’ non sono stati annoverati nel primo censimento. La tribù di Levi, tuttavia, è contata a parte (Numeri 3,39) ed è la più piccola tribù di tutti. Proprio come la formula che introduce il libro, ciò che sembra piccolo è infatti grande: quella che è apparentemente la più piccola tribù sarà l'unica che sopravvivera’ fino alla fine. Shabbat Shalom.

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