Ziv: Parashat Aharei Mot 2


Ogni settimana, Gad Barnea o Sr. Agnese della Croce (della Comunita’ delle Beatitudini) propongono una riflessione su un brano del Pentateuco che viene letto nella sinagoga (parashat hashavua). Questa settimana il brano e’ tolto dal Libro del Levitico 16,1 – 18,30 con l’haftarah (lettura aggiunta) dal Profeta Ezechiele 20,2-20. La loro riflessione e’ chiamata “ziv” – raggio di luce.

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La Torah e’ per tutti …

Questa Parashat si legge nei giorni tra Pesach e la celebrazione del dono della Torah sul monte Sinai, la Shavouot. Siamo nel ciclo delle feste di primavera, in cui si celebrano i doni ricevuti da Israele come il popolo prescelto, mentre le feste di autunno sottolineano la vocazione universale di Israele. Il testo che leggiamo questa settimana descrive il rituale del Giorno dell’Espiazione, quando il popolo riceve il perdono dei peccati. Questo giorno cade durante le feste di autunno. In questo passaggio si legge: "Osserverete dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali, chiunque le mettera’ in pratica, vivra’. Io sono il Signore" (Levitico 18,5). Un commento nel Talmud su questo versetto spiega: "Il rabbino Meir disse: Come facciamo a sapere che anche un pagano che si occupa della Torah è come un sommo sacerdote?" R. Meir diceva: come possiamo sapere che anche un gentile che si occupa dello studio della Torah è uguale al sommo sacerdote? Si dice:. . . che se un uomo lo fa, vivrà nella legge; non dice "sacerdoti, leviti e israeliti", ma "un uomo", (ha-Adam), mostra quindi che anche un gentile che si occupa dello studio della Torah è uguale al Sommo Sacerdote". Non dice "sacerdoti, leviti e israeliti", ma "un uomo" (Baba Qama 38a) ... I Sapienti fanno la differenza tra Adamo e ha-Adam, un termine universale per qualsiasi uomo ... Così, sappiamo che in base alla legge ebraica ogni uomo, un figlio di Israele o delle nazioni, può essere equiparato al Sommo Sacerdote. Qual è il significato di "lo fa"? L’Aramaico dice: "Colui che fa", non solo colui che studia. Queste sono le leggi di Noè, secondo un altro passaggio del Talmud, che spiega che ogni volta che un non-Ebreo "si occupa della Torah", fa riferimento alle leggi di Noè: "I nostri saggi hanno insegnato: sette precetti sono stati comandati ai figli di Noè: leggi sociali (per stabilire i tribunali); leggi per astenersi dalla bestemmia, dall'idolatria; dall’adulterio; dal spargimento di sangue; dalla rapina; e dal mangiare la carne tagliata da un animale vivente" (Sanhedrin 56a). Queste leggi possono essere considerate come una Torah per tutta l'umanità. Un altro commento di Maimonide lo conferma: «Non c'è dubbio che chi raggiunge la verità del suo essere e della sua persona per la giustizia delle sue qualità morali e la conoscenza della fede nel Creatore è destinato alla vita eterna. Questo è il motivo per cui i Sapienti hanno detto che anche un gentile che si occupa della Torah puo’ essere paragonato a un sommo sacerdote" ...

E 'chiaro che le leggi di Noè devono anche essere interpretate e comprese in modo da essere praticate. Ma il punto più importante è che, fin dall'inizio, è scritto nei commenti della tradizione ebraica che la Torah e’ per tutte le nazioni. Shabbat shalom.

 

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