Nel Nostro Tempo - Recensione


Venerdi’ 29 Gennaio 2016, Padre David, Vicario del Patriarcato Latino, ha pubblicato una recensione di un nuovo libro nel quotidiano HaAretz in ebraico.

telaviv vatican2

Per leggere la recensione su HaAretz clicca qui

Recensione di Dina Porat, Karma Ben Yohanan e Ruth Braude (editori), Nel Nostro Tempo: Documenti e Articoli sulla Chiesa cattolica e il popolo ebraico sulla scia dell'Olocausto (Tel Aviv, Tel Aviv University Press, 2015), 294 pp .

Una delle più notevoli rivoluzioni del XX secolo è sicuramente quella che è stata effettuata senza le armi e lo spargimento di sangue. E 'iniziata con un profondo risveglio e ha continuato con la progressiva purificazione del linguaggio accompagnata da una reiterata richiesta di perdono. Cento anni fa, se avessi chiesto ai devoti cattolici della Polonia, dell’Argentina e delle Filippine, "Qual è la prima cosa che ti viene in mente quando senti nominare la parola "Ebreo”?, è molto probabile che avrebbero risposto: "Sono coloro che hanno ucciso il nostro Signore", oppure: "E’ un popolo ostinato, di dura cervice, ripudiati da Dio”. Dopo la rivoluzione, a una simile domanda oggi coloro che seguono l'insegnamento della Chiesa Cattolica darebbero molto probabilmente questa risposta: "Sono il popolo di Dio, che ci ha dato il nostro Signore", o anche: "Senza di loro, noi non ci saremmo".

Il nuovo libro, che è stato pubblicato da Tel Aviv University Press, a cura di Dina Porat, Karma Ben Johanan e di Ruth Braude, recentemente scomparsa, documenta questa rivoluzione in ebraico. Dopo aver “insegnato il disprezzo” per secoli che ha stereotipato gli ebrei come un popolo maledetto, la Chiesa cattolica ha formato nuove generazioni di cattolici capaci di riconoscere quanto sono in debito verso gli ebrei. Di conseguenza l'"insegnamento del disprezzo" si e’ trasfromato in “insegnamento di rispetto". Non solo la figura centrale del cristianesimo e’ un Ebreo, Gesù di Nazareth, ma i cristiani venerano anche le Sacre Scritture che sono state scritte da ebrei e parlano un linguaggio su Dio e sul rapporto di Dio con l'umanità che si basa sulla profonda fede ed esperienza ebraica.

Il libro è diviso in due parti, la traduzione in ebraico di alcuni dei più importanti documenti pubblicati dalla Chiesa cattolica che riformulano il discorso della Chiesa sugli ebrei e sul giudaismo, comprese le omelie dei Papi degli ultimi tempi, e gli articoli di analisi da parte di importanti ricercatori che documentano la rivoluzione. Una introduzione piuttosto breve da parte di Karma Ben Yohanan e una parola di conclusione da parte del rabbino David Rosen, una delle figure ebraiche piu’ importanti impegnate nel dialogo tra cattolici ed ebrei, racchiudono la collezione. Questo libro è un prezioso contributo al materiale molto scarso in ebraico che documenta la storia recente della Chiesa cattolica e il dialogo con gli ebrei. Il contributo non è solo accademico ma e’ anche un passo importante nel dialogo tra ebrei e cattolici perché sono ancora molto pochi gli israeliani consapevoli di quanto sia significativa questa rivoluzione. E’ importante sottolineare che molto lavoro resta ancora da fare in Israele per combattere l’nsegnamento ebraico di disprezzo verso i cristiani e il cristianesimo in un paese dove i cristiani sono una minoranza e che talvolta subiscono le conseguenze di questo disprezzo.

Il libro è intitolato "In questo tempo", un riferimento al documento pubblicato dalla Chiesa cattolica il 28 ottobre 1965, "Nostra Aetate", una dichiarazione sulle relazioni tra la Chiesa e i membri di altre religioni. Non è chiaro il motivo per cui gli autori hanno scelto questa traduzione dal latino, che tradotto letteralmente significa "Nel nostro tempo". E' comunque importante sottolineare che la rivoluzione non era limitata solo agli ebrei, ma comprendeva anche una riformulazione del discorso sulle altre religioni del mondo. Questo documento è uno tra i numerosi documenti formulati durante il Concilio Vaticano II (1962-1965), una riunione di tutti i responsabili della Chiesa cattolica, che ha trasformato il volto della Chiesa. E' comunque deplorevole vedere che i redattori hanno scelto di utilizzare il nome "Yeshu" per l'uomo di Nazareth, un nome che evoca una lunga tradizione di ostilità ebraica, invece di usare il nome “Gesu’” che lo colloca nel popolo ebraico.

I redattori hanno dovuto fare scelte importanti su cosa includere in questo libro e cosa lasciare fuori. Indubbiamente, hanno incluso i documenti più importanti, ma un paio di altri documenti avrebbero aggiunto importanti dimensioni mancanti alla descrizione dei cambiamenti che hanno avuto luogo. Due assenze sorprendenti per esempio riguardano il discorso di Papa Giovanni Paolo II alla Pontificia Commissione Biblica dell’aprile del 1997, in cui ha descritto con chiarezza la necessità di comprendere l'identità ebraica di Gesù', e il discorso di Papa Benedetto XVI alla comunità ebraica di Parigi dove ha citato il Talmud. Come è inevitabile quando si pubblica su temi di attualità, sin dalla pubblicazione del libro e’ uscito un nuovo documento che fa compiere un ulteriore passo in avanti a questo cambiamento rivoluzionario. Il 10 dicembre 2015, la Commissione della Chiesa per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo ha pubblicato un lungo e complesso documento teologico che ha riesaminato il pensiero della Chiesa sugli ebrei e sull'ebraismo, sottolineando ancora una volta il rispetto della Chiesa per la fede e l'esperienza di Israele.

La collezione omette anche l'importante serie di documenti che formulano la comprensione della Chiesa delle Sacre Scritture in tempi moderni. Una delle fonti più importanti per l’ "insegnamento del disprezzo" è stato il dibattito tra ebrei e cristiani sull’interpretazione delle Scritture di Israele e del Nuovo Testamento. Nel corso dei secoli, i cristiani hanno qualificato gli ebrei come "persone cieche" perché non vedono ciò che i cristiani vedono negli scritti dell'Antico Testamento (Tanakh) - la promessa del Messia Gesù. Essenziale per la rivoluzione è la realizzazione progressiva che questa accusa di cecità è erronea e i cattolici oggi sono chiamati a rispettare la comprensione ebraica della Scrittura come una delle possibili interpretazioni. Alla presente collezione manca anche il nuovo apprezzamento dei cattolici sull'esegesi ebraica e sul rispetto per le intuizioni che provengono dalla tradizione rabbinica dei Saggi di Israele (Hazal).

Gli articoli di analisi che sono stati scelti per accompagnare le traduzioni si concentrano soprattutto sul periodo della Shoah. Un altro volume in ebraico sarebbe necessario al fine di presentare il contesto più ampio in cui la Chiesa ha effettuato la rivoluzione nel discorso sugli ebrei. Il Concilio Vaticano II ha provocato un cambiamento non solo in relazione agli ebrei, ai musulmani e ai fedeli di altre religioni, ma anche in relazione al mondo moderno. L'amato e santo Papa Giovanni XXIII, che ha dato inizio al Concilio, era convinto che la Chiesa aveva molto da imparare dal mondo moderno e per questo ha aperto nuove vie. Poco dopo la sua morte nel 1965, e’ stata pubblicata una preghiera a lui attribuita. Questa preghiera giustamente accompagna il nuovo volume: “O Dio, noi siamo oggi coscienti del fatto che molti secoli di cecità hanno offuscato i nostri occhi in modo che non possiamo più vedere la bellezza del Tuo Popolo Eletto. Nel corso dei secoli, i nostri fratelli e sorelle ebrei sono rimasti a giacere nel sangue che noi avevamo fatto scorrere o causato dimenticando il Tuo Amore. Perdonaci per la maledizione che noi abbiamo falsamente attribuito al loro nome di ebrei. Perdonaci per averTi crocifisso una seconda volta nella loro carne. Perché non sapevamo quello che facevamo. Amen”.

La rivoluzione documentata in questo libro può rinnovare la speranza che tale cambiamento nel pensiero, nel linguaggio e nella pratica può effettivamente avere luogo. Mentre continuiamo a sperare per la giustizia e la pace in Terra Santa, possiamo anche sperare e pregare che una simile rivoluzione possa diventare realtà nei rapporti tra israeliani e palestinesi.

Per aiutarci Contattaci Vatican News in ebraico La Messa in ebraico Per la protezione dei bambini


© 2020 Saint James Vicariate for Hebrew Speaking Catholics in Israel