Fiore del deserto: ultimi giorni in Italia


Un resconto degli ultimi giorni dei giovani delle comunità in Italia al termine del loro pellegrinaggio sulle orme degli apostoli Pietro e Paolo.

Venerdì 16 agosto. Ci siamo alzati ed abbiamo mangiato una leggera colazione e ci siamo messi in viaggio. Con un autobus siamo saliti sulla cime della collina su cui è costruita Assisi. Guidati da fra' Alberto, abbiamo iniziato il giro della città. Per prima cosa abbiamo visitato la chiesa che ai tempo di Francesco era la cattedrale della città. Qui furono battezzati Francesco e Chiara e ricevettero la prima Comunione e la Cresima. Oggi, il vescovo non risiede più in questo luogo ma la chiesa è estremamente bella. Nella piazza davanti alla chiesa si tenne il processo a Francesco, accusato da suo padre dopo aver distribuito cibo e vestiti ai poveri dai magazzini di suo padre. Abbiamo continuato verso la chiesa costruita dalla famiglia di Francesco. Nella chiesa vi è il luogo dove il padre di Francesco imprigionò il figlio prima del processo e la porta originale della casa è ancora visibile. Dopo una visita ed il racconto della storia di Francesco da padre di Alberto ed Apolinary, abbiamo proseguito il giro. Dopo una ripida discesa abbiamo raggiunto la Basilica di san Francesco, dove è deposto il corpo del santo. La chiesa è importante anche dal punto di vista artistico per gli affreschi del pittore rinascimentale Giotto, il primo ad utilizzare la tecnica della prospettiva. Dopo un giro nella Chiesa ed una preghiera sulla tomba di san Francesco e dei primi frati, abbiamo ricevuto un ora per visitare la basilica da soli. Alcuni sono andati a confessarsi, altri hanno proseguito la visita ed altri hanno comprato dei souvenirs. Dopo l'ora libera, abbiamo avuto il privilegio di celebrare la Messa nella cappella principale della chiesa. Dopo una Messa commovente ed una buona omelia di padre Apolinary, che ha parlato della vita e degli insegnamenti di Francesco, siamo ritornati al nostro alloggio. Abbiamo organizzato le nostre cose ed abbiamo proseguito per la stazione. Duo ore dopo siamo arrivati a Roma. Abbiamo cenato, invitati ancora una volta da padre Nunzio. Dopo il pasto siamo andati a dormire, preparandoci per la visita a Roma del giorno seguente.

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Sabato 17 agosto. Ci siamo svegliati per l'ultimo giorno completo in città. Dopo colazione siamo usciti per vedere quanto più possibile della città. Abbiano iniziato in Piazza di Spagna, una delle piazze principali della città. Dopo un breve giro e una spiegazione di Apolinary, ci siamo dispersi, alcuni per negozi altri a sedere in un caffé. Dopo mezz'ora ci siamo riuniti ed abbiamo proseguito il nostro giro. Abbiamo visitato la chiesa di Sant'Andrea delle Fratte in cui la Vergine Maria apparve ad Alphonse Ratisbonne che in seguito a questo evento si fece battezzare. In questa stessa chiesa, san Massimiliano Maria Kolbe ha celebrato la sua prima Messa. Quando abbiamo visitato il negozio di souvenir, la commerciante è stata sorpresa di sentire che siamo da Israele ed ha donato a ciascuno di noi una medaglia della Vergine Maria. Fuori, due amici di Benny dal suo periodo a Roma si sono uniti a noi. Abbiamo deciso di andare al Colosseo. Sulla strada siamo passati davanti all'Altare della Patria ed al balcone di Palazzo Venezia da cui fu annunciato l'ingresso dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Dopo una lunga camminata nella vecchia città di Roma, abbiamo raggiunto il Colosseo. La vista era stupefacente ed abbiamo fotografato e ci siamo fatti fotografare. Siamo andati a mangiare in un piccolo, fresco ristorante nelle vicinanze. Dopo pranzo gli amici di Benny ci hanno lasciato ed abbiamo proseguito il nostro giro. Siamo andati nella chiesa dove c'è l'Adorazione perpetua e preghiere per tutti i cristiani di ogni parte del mondo. Dopo un periodo di preghiera alla presenza del Santissimo, abbiamo proseguito. Abbiamo raggiunto il quartiere ebraico e qui Benny ci ha guidato in maniera dettagliata ed ha raccontato brevemente la storia della comunità ebraiche in Italia fino ad oggi. Si vede che la comunità ebraica in Italia era culturalmente molto ricca e davvero interessante. Al termine del giro, abbiamo visitato la chiesa madre dei Gesuiti, il Gesù, in cui è sepolto il fondatore dell'ordine, sant'Ignazio di Loyola, ed in cui sono le reliquie di san Francesco Saverio. Dopo una breve preghiera nella chiesa siamo tornati al nostro alloggio. Dopo esserci organizzati, siamo andati alla Messa domenicale in parrocchia che è stata celebrata per noi in ebraico con alcune brevi traduzioni in italiano. Nella sua omelia, Apolinary ha parlato della necessità di cambiare la nostra vita alla luce del fuoco della fede e di essere formati da essa. Poi c'è stato un incontro con la parrocchia con domande e risposte organizzato da un giornalista locale. Al termine del giorno abbiamo preparato una sorpresa per Apolinary e Benny. Li abbiamo chiamati nella palestra, illuminata solo da una candela e dopo la preghiera del Padre Nostro, ognuno li ha ringraziati personalmente per il viaggio e per il loro servizio di guide. Ci sono stati ringraziamenti per Alberto, che non era con noi. Al termine dell'incontro di ringraziamento abbiamo consegnato ad Apolinary e Benny delle magliette con le firme di tutti i membri del gruppo e delle croci che avevamo comprato per loro. Poi siamo andati a dormire. Domani l'Angelus del Papa.

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Ultimo giorno, domenica 18 agosto. Avevamo pensato di svegliarci un po' più tardi del solito-era domenica dopo tutto- ma la maggioranza di noi è stata svegliata dalle campane della chiesa e dalle voci dei fedeli che sierano riunti per pregare nel cortile della parrocchia la mattina presto. Dopo colazione ci siamo congedati da don Nunzio, che ci ha ospitate con un cuore aperto ed una straordinaria generosità. Apolinary e Benny gli hanno dato una maglietta del gruppo ed alcuni di noi hanno aggiunto dei souvenir che avevamo portato con noi da Israele. Siamo stati contenti di sentire che probabilmente il prossimo anno verrà in visita in Israele. Dopo i saluti, ci siamo messi in cammino per la metropolitana per raggiungere piazza san Pietro per l'Angelus domenicale del Papa. Nonostante la metropolitana non fosse affollata, appena usciti abbiamo visto centinaia e forse migliaia di persone in cammino verso la piazza. Dopo un cammino di circa quindici minuti abbiamo raggiunto la nostra destinazione e poiché non c'era ombra e c'era ancora un'ora e mezza da attendere, abbiamo disteso la bandiera d'Israele e ci siamo riparati sotto di essa. La bandiera ha attratto diverse persone che sono venute a parlare con noi ed a fotografarci ed un gruppo in particolare si è fatto notare, un gruppo di pellegrini libanesi. Alcuni del nostro gruppo hanno parlato in arabo con loro e l'atmosfera è stata positiva ed amichevole. A mezzogiorno il Papa si è affacciato al balcone del suo ufficio ed ha iniziato la preghiera. Nelle parole del suo saluto ha detto che la fede non è una decorazione della nostra vita ma piuttosto una forza che dovrebbe motivare tutto il nostro essere e cambiare il binario della nostra vita. Le sue parole si sono ricollegate con le omelie di padre Apolinary durante tutto il viaggio e sono state la chiosa perfetta del nostro pellegrinaggio. Dopo la preghiera siamo andati a mangiare ed abbiamo riposato un po' sull'erba di un giardino pubblico a Roma. Poi siamo tornati ai nostri alloggi e ci siamo riposati prima di partire per l'aeroporto. Alla stazione centrale ci siamo congedati da Benny, che prosegue il suo viaggio verso i suoi genitori a Napoli. Dopo un saluto emozionale e vocale in contrasto con l'atmosfera domenicale assonnata, siamo saliti sul treno per l'aeroporto. Dopo un'ora di attesa, siamo saliti sull'aereo e dopo tre ore e mezza siamo atterrati e ciascuno è tornato a casa. L'esperienza è giunta al termine. Lodiamo Dio e ringraziamo tutti coloro che hanno aiutato ad organizzare il viaggio, specialemte ringraziamo i nostri benefattori ed in particolare l'Associazione Tedesca di Terra Santa.

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