Comunità indiana sale al monte Tabor


In anticipo rispetto alla Festa della Trasfigurazione del 6 agosto, la cappellania indiana ha organizzato un pellegrinaggio al monte Tabor per circa 200 lavoratori immigrati indiani in Israele. Padre Jayaseelan OFM racconta.

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Circa 200 lavoratori indiani hanno affrontato il percorso di cinque chilometri di curve strette fino alla basilica della Trasfigurazione sul monte Tabor, la sacra montagna nella regione della Galilea inferiore nel nord d'Israele. Il pellegrinaggio si è svolto due giorni prima della Festa della Trasfigurazione, commemorata qui, sabato 4 agosto 2012. Sotto il sole cocente dell'estate galileiana, questi indiani devoti hanno cantato inni, pregato il rosario e marciato gioiosamente verso la cima del monte richiamando alla mente il passaggio di Nostro Signore Gesù e dei suoi tre Apostoli su questa montagna circa 2000 anni fa.

La cappellania indiana di Terra Santa ha facilitato questo pellegrinaggio che rinnova lo spirito per i suoi fedeli nello spirito della solennità della Trasfigurazione, la festa principale di questa regione, che cade il 6 agosto e che ricorda l'episodio evangelico in cui Nostro Signore Gesù prende con sé tre dei suoi discepoli, Pietro Giacome e Giovanni, su questo alto monte. Qui si trasfigurò di fronte a loro. Viene raccontato che la sua faccia splendette come il sole e che i suoi vestiti divennero bianchi come luce. Al suo fianco apparvero due eroi biblici, i profeti Mosé ed Elia che conversavano con lui.

Quando hanno raggiunto l'ingresso, l'arco della Custodia di Terra Santa, da cui si entra nella proprietà della basilica, tutti erano esausti per il caldo torrido e per la lunga salita. Nonostante ciò tutti erano eccitati ed entusiasti di entrare nel luogo santo, santificato dalla presenza di Nostro Signore e dei suoi santi Apostoli e da numerosi uomini e donne santi giunti qui in pellegrinaggio nel corso della storia.

All'ingresso della Basilica, padre Antonio Dudek OFM, il guardiano della basilica, li ha accolti solennemente con il suono delle campane della basilica e con calorose parole di apprezzamento per gli sforzi di questa vibrante comunità indiana, che ha affrontato un tale pellegrinaggio. Dopo aver invocato la benedizione del Dio uno e trino, li ha aspersi con l'acqua santa.

Tutti hanno poi partecipato all'Eucarestia, celebrate dal cappellano indiano padre Jay OFM, in kokani ed inglese con molta devozione e pieta. Si è anche pregato per la pace in Medio Oriente, specialmente in Siria e per le loro famiglie in India. Alcuni hanno detto di aver già visitato in passato la basilica, ma di non aver mai partecipato all'Eucarestia celebrata qui. Dopo la Messa si sono spostati alla terza parte del pellegrinaggio: partecipare al pranzo amichevole preparato dalla cappellania indiana su questa santa montagna per tutti i partecipanti. Alcuni volontari della Basilica hanno sottolineato di aver visto numerosi grandi gruppi di pellegrini indiani far visita a questa santa montagna, ma che questa è la prima volta che hanno visto un gruppo di indiani così numeroso salire a piedi. Bisogna notare che nei tempi antichi bisognava salire 4340 gradini per arrivare alla Basilica.

Per i migranti indiani questa è stata un'esperienza che ha rinnovato la fede ed ha trasformato. Certo è che questa Tabor Yatra rimarrà come esperienza nei loro cuori per tutta la vita.

Fotografie di Roshan Martis da Hadera, Israele

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