Padre Ottavio Posta: Giusto tra le Nazioni
Il sacerdote italiano è responsabile della salvezza di circa 30 ebrei che erano stati imprigionati nel castello di Isola Maggiore, un’isola del Lago Trasimeno, nell’Italia centrale. La dottoressa Isabella Farinelli, direttrice dell’Archivio storico diocesano di Perugia, ha scoperto una serie di documenti in cui ebrei scampati alla deportazione raccontano l’aiuto provvidenziale del parroco di Isola Maggiore. Una lettera di ringraziamento datata 23 agosto 1944, spedita all’Arcivescovo di Perugia, spiega l’accaduto.
Padre Posta, parroco di Isola Maggiore, “fu di grande aiuto e consolazione per noi durante il periodo in cui eravamo prigionieri sull’isola a causa delle leggi razziale” si legge nella lettera. “Quando il pericolo si rese particolarmente minaccioso a causa delle minacce dei tedeschi contro di noi, con un gesto veramente paterno e generoso, non solo convinse gli isolani a trasportarci sulla riva dove già si trovavano gli inglesi, ma si mese egli stesso nel pericolo di attraversare il lago, sotto il fuoco dei cannoni e delle mitragliatrici, dando così un brillante esempio per i suoi parrocchiani e meritando la nostra profonda gratitudine.
“Saremo molto grati a Sua Eccellenza se con le sue parole rivolgesse la nostra gratitudine all’esimio padre Ottavio Posta per il suo atto altruistico, un atto di un Buon Pastore per gli sfortunati oppressi da leggi inumane.”
La lettera è fermata da Bice Todros Ottolenghi, Giuliano Coen, Albertina Coen e Livia Coen.
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