Festa di san Giacomo nelle qehillot


Martedì 3 maggio 2011, più di cento membri ed amici delle qehillot si sono riuniti nella casa dei santi Simeone ed Anna del Vicariato san Giacomo per una messa festiva per celebrare san Giacomo.

Erano presenti alla celebrazione i rappresentanti di tutte le comunità del Paese e la maggioranza dei sacerdoti che le servono. Una particolare fonte di gioia è stata la presenza della benefattrice delle qehillot, la signora Liz Moley, sensa la cui generosità molte delle opere del Vicariato sarebbero impossibili. In aggiunta, sono giunti molti amici delle qehillot, non solo come singoli individui, ma anche come rappresentanti delle comunità religiose che mantengono rapporti stretti con le comunità: i monaci benedettini di Abu Gosh, le Suore di Sion (attive e contemplative), le Piccole sorelle di Gesù (sia di lingua ebraica che araba), i padri francescani della Custodia di Terra Santa, i Lazaristi, le Missionarie Francescane di Maria, le Suore di san Giuseppe dell’Apparizione, la comunità delle Beatitudini, la comunità Emmanuel, la Suore francescane dell’Eucarestia, la Suore protestanti di Grandchamps ed anche le suore di Betlemme, le suore greco-cattoliche benedettine del monastero dell’Emanuel e le suore del Caritas Baby Hospital.

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La Messa, celebrate dal Vicario per i cattolici di lingua ebraica, padre David, è stata accompagnata dai canti e dalla musica di un gruppo composto dai membri delle comunità di Gerusalemme, Tiberiade ed Haifa. Un ringraziamento particolare a Carolos, che ha abilmente diretto il gruppo.

L’omelia è stata un momento importante della Messa e padre David ha invitato padre Charles, abate dei Benedettini di Abu Gosh, ha predicare. Nella sua omelia, padre Charles ha ricordato alle comunità il carisma fondante dell’Opera di san Giacomo: il supporto ai cattolici che vivono nel cuore del popolo ebraico in Israele e particolarmente a coloro che sono ebrei. Ha fatto un ampio riferimento all’atto profetico del beato Giovanni Paolo II, che nominò il Vicario, padre Jean-Baptiste Gourion, suo predecessore come abate di Abu Gosh, Vescovo ausiliare. Padre Charles ha descritto l’unicità delle qehillot all’interno della Chiesa di Gerusalemme ed ha indicato in san Giacomo il modello di questa unicità, che allo stesso tempo sottolinea la comunione tra le qehillot e l’intera Chiesa di Gerusalemme, chiamata ad una missione universale. L’omelia può essere letta qui. (in francese).

La preghiere dei fedeli sono risuonate della particolarità delle qehillot. Preghiere per la Chiesa universale e per i bisogni del mondo si sono intrecciate con preghiere che hanno ricordato i padri fondatori delle qehillot e che hanno chiesto la grazia di rimanere fedeli alle loro visioni. Padre Yohanan, uno dei primi pionieri, ha aggiunto una preghiera in arabo per il popolo palestinese. Una preghiera finale ha chiesto il dono della gioia, una gioia da trasmettere alla prossima generazione.

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Al termine della Messa, padre David ha presentato i sacerdoti che lavorano con lui nel Vicariato presenti alla Messa. Padre Rastislav, sacerdote per i russofoni nel nord, padre Wieslaw, sacerdote per i russofoni nel sud, padre Apolinary, sacerdote della comunità di Giaffa, padre Roman, sacerdote della comunità di Haifa, i padri Piotr e Melchior, che vivono nella comunità del Vicariato, il padre benedettino Louis-Marie, che opera nella commissione liturgica ed i padri Tobias e Gianni, che pregano regolarmente con la comunità.

La gioia della celebrazione si prolungata nel ricevimento successivo alla Messa. I presenti hanno potuto apprezzare il cibo e le bevande offerte e continuare a celebrare una festa davvero speciale di san Giacomo.

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