Vigilia della Giornata per la Pace alla casa del Vicariato a Gerusalemme

Il 31 dicembre 2010, ultimo giorno dell’anno, si è celebrata una Messa festiva presso la casa del Vicariato san Giacomo per i cattolici di lingua ebraica in Israele. La Messa per la pace è stata celebrata in due lingue, ebraico ed arabo, dal Vicario patriarcale padre David e da padre Rafiq del Vicariato, padre Yunus, un frate cappuccino turco e padre Jaroslav dall’Ucraina hanno concelebrato con loro. Anche i canti sono stati in ebraico ed arabo, animati da un gruppo di musicisti del Vicariato, diretti da Benny, e da alcuni membri del gruppo musicale della Città Vecchia, Al-Raja (speranza), diretti da Souheil Asfour.

Dopo la conclusione della Messa, decine di partecipanti hanno proseguito la preghiera in cappella fino alle 22,30, sotto la guida di Benny, che, insieme con un piccolo gruppo di assistenti della comunità del Vicariato e della comunità di Gerusalemme, hanno cantata in ebraico, arabo ed alter lingue, hanno meditato testi biblici e pregato per la Chiesa e per il mondo. Momenti particolarmente forti nella serata sono stati:

-La riflessione su immagini che hanno ricordato ai partecipanti gli eventi dell’anno passato: momenti difficili come i disastri naturali ad Haiti ed in Pakistan, il massacro dei cristiani in Iraq ed il fuoco sul Carmenlo e momenti di gioica come la Coppa del Mondo di Calcio in Sudafrica, il Sinodo della Chiesa cattolica in Medio Oriente a Roma ed i colloqui di pace tra Israele e l’Autorità Palestinese.

- La processione con il Vangelo, facendo il giro per tre volte intorno alla cappella, rappresentante la penetrazione della Parola di Dio nelle profondità delle nostre vite nel nuovo anno. Dopo la processione, padre Rafiq e Benny hanno cantato il brano di Giovanni (1,1-18) in arabo ed ebraico.

-Verso la fine della vigilia di preghiera, i 60 partecipanti rimasti fino al momento finale, divisi in quattro gruppi hanno letto insieme il testamento di padre Christian, uno dei monaci che, insieme con sei suoi confratelli, è stato assassinato in Algeria. Dopo la riflessione di queste commoventi parole di consacrazione della propria vita a Dio e di perdono, c’è stato un momento di condivisione sul testo.

Al termine della vigilia i partecipanti si sono riuniti nella sala della comunità per proseguire la celebrazione, per mangiare e bere un bicchiere di champagne insieme e per sperimentare l’amicizia che ci lega nonostante le differenze di origine e di modi di vivere.

Grazie, Signore, per averci benedetto all’inizio del nuovo anno e noi proseguiamo a pregare affinché sia un anno di pace.