La speranza vincerà
Partite di calcio tra i bambini del Centro Santa Rachele e quelli della Parrocchia di Beit Hanina
Nella settimana tra la Festa di Pentecoste e la Festa della Santissima Trinità il Signore ci ha regalato la Grazia di prendere parte ad un evento semplice, ma del tutto particolare per la città di Gerusalemme. I bambini del Centro Santa Rachele si sono affrontati in due partite di calcio con i bambini della Parrocchia di Beit Hanina.
Sull’assolato campo di calcio si sono trovati bambini compresi tra i cinque e i quattordici anni, con maglie bianche, azzurre e arancioni, pieni di energia e di desiderio di dare del proprio meglio per “mettere KO” l’avversario. La prima partita si è svolta tra i bambini più piccoli, fino ai nove anni, organizzati in due squadre miste. Appena l’allenatore-arbitro ha fischiato il calcio di inizio i giovani atleti hanno iniziato a correre senza risparmiarsi, con l’unico obiettivo di vincere. La forza dello sport e la vivacità dei bambini hanno superato tutte le barriere linguistiche e hanno permesso ai piccoli di organizzarsi velocemente in un gioco armonico e coinvolgente che è terminato dopo 45 minuti in un bellissimo pareggio di 2-2.
Nella seconda partita si sono sfidati i ragazzi più grandi questa volta divisi secondo le squadre di provenienza: i ragazzi di Beit Hanina contro quelli del Centro Santa Rachele. Considerando l’età dei giocatori, la lingua e la provenienza diversa, a bordo campo si percepiva una tensione diversa che animava i giocatori, abitati da un certo orgoglio e da un desiderio di sfida per dimostrare di essere i migliori. La partita infatti è stata un po’ più “accesa” nei toni sia tra i giocatori che nei confronti dell’arbitro e si è conclusa con un punteggio di 3-1.
Chi ha vinto???
Non ve lo diremo! Resterà un segreto custodito nel cuore nostro e dei bambini.
Possiamo però dirvi che in questo pomeriggio hanno vinto la speranza, la gioia e l’accoglienza frutto del desiderio di incontrarsi coltivato silenziosamente e tenacemente da più di un anno. Su quel campo da calcio non c’erano più bambini parlanti arabo o ebraico, divisi da una storia che li ha preceduti e di cui loro troppo spesso portano il peso, c’erano solo giovani giocatori felici di avere l’occasione di vivere una novità e di stare insieme.
Proprio alla vigilia di Pentecoste il nostro Vescovo, Mons. Pizzaballa, ci esortava dicendo: “Solo se siamo conquistati dall’amore di Cristo, possiamo contribuire alla costruzione di nuovi modelli di convivenza. Sono convinto che la nostra Chiesa abbia una speciale vocazione e una missione, all’interno dell’unica Chiesa di Cristo sparsa in tutto il mondo: testimoniare che è possibile vivere e costruire relazioni di pace anche nel mezzo di conflitti, tensioni e divisioni di ogni genere, anche quando sembra che parlare di speranza sia solo slogan”.
Sì, è possibile costruire relazioni di pace, anche partendo da un semplice pallone e da un campo di calcio, vogliamo crederlo con forza nell’attesa che questi piccoli diventino gli uomini di domani, uomini conquistati dall’amore di Cristo.