La nuova generazione per il dialogo giudeo-cattolico – un congresso a Gerusalemme


Benedetto, seminarista del Vicariato, e Daniel, una giovane laica, hanno partecipato come rappresentanti del Vicariato San Giacomo per Cattolici di Lingua ebraica in Israele, ad un congresso per i giovani leader sul dialogo giudeo-cattolico che ha avuto luogo a Gerusalemme dal 26 al 30 Giugno 2016. Cosi’ scrive Benedetto:

jc congress knesset

Dal 26 al 30 Giugno 2016 ha avuto luogo a Gerusalemme un congresso interreligioso al fine di promuovere il dialogo tra ebrei e cristiani, con un’attenzione particolare alla leadership. Una volta ogni due anni, questo evento riunisce 25 giovani cattolici e 25 giovani ebrei che ricevono una formazione per portare avanti il dialogo tra la Chiesa cattolica e alcune delle più grandi e importanti organizzazioni ebraiche.

Dopo il Congresso di Berlino del 2014, quest'anno i partecipanti si sono riuniti nella Città Santa dove hanno trascorso quattro giorni molto intensi. Il programma giornaliero era pieno, con lezioni e workshop che hanno ampliato l'orizzonte e sfidato la propria mente sul tema del rapporto tra religione e politica. Per ogni argomento c'erano un conferenziere ebreo e uno cattolico e molto tempo a disposizione per domande e risposte.

Ci sono state anche due escursioni durante i quattro giorni: la prima al monte Sion, la Chiesa del Santo Sepolcro e il tunnel del Muro occidentale e la seconda alla Knesset con un incontro e discussione con un membro della Knesset, Hilik Bar.

Al di là di cio’ che si e’ assimilato durante le conferenze, ciò che rimane nel cuore e incoraggia sentimenti di ringraziamento, è stato l'incontro con altri giovani, ognuno molto diverso dall'altro, provenienti da diversi luoghi e tradizioni, che si uniscono tra loro e diventano amici in modi molto spontanei, come sanno fare bene i giovani. Si e’ subito creato un ambiente di amicizia in cui era evidente il desiderio di conoscersi l'un l'altro e saperne di più sulla tradizione dell’altro. Le discussioni che hanno avuto inizio in aula sono poi continuate durante i pasti, le escursioni e anche nel giardino del monastero dove eravamo ospitati.

L'ultimo giorno del congresso, poco prima dell'ultima conferenza, Amirit Rosen ha dato avvio ad una iniziativa che ho subito accettato. Ci siamo incontrati in giardino e ho portato con me la mia chitarra e abbiamo cantato canzoni in gran parte della tradizione ebraica israeliana. Questa è stata un'altra occasione per capire fino a che punto la musica riesce a unire le persone creando una profonda comunione e armonizzando le differenze. La maggior parte dei partecipanti ebrei, incluso un gruppo di rabbini provenienti dagli Stati Uniti, sono stati sorpresi di scoprire che ci sono cristiani che conoscono le preghiere e gli inni che di solito vengono cantati nelle feste ebraiche – e questa è stata l'ennesima occasione per valorizzare ancora una volta la nostra vocazione di cattolici di lingua ebraica in Israele, integrati nella società israeliana.

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