Mesila ricorda i cinque bambini che sono morti negli asili infantili


Martedi’ sera, 15 Marzo 2016, Mesila (il Centro di Assistenza e Informazione per la comunita’ dei migranti), la ONG israeliana che lavora tra i migranti a sud di Tel Aviv, ha tenuto una serata in ricordo dei cinque bambini che sono morti un anno fa a causa di trascuratezza negli asili infantili illegali a Tel Aviv sud.

mesila commemoration

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Padre David Neuhaus, Vicario del Patriarcato Latino, e’ stato invitato a tenere una riflessione in apertura della serata alla quale hanno partecipato prevalentemente donne africane che gestiscono gli asili infantili a sud di Tel Aviv. Pubblichiamo qui di seguito il suo discorso:

Siamo venuti qui questa sera per ricordare. Vogliamo ricordare cinque piccoli bambini: Saron, Sondos, Lamek, Efrat e Merhawit, ognuno di loro era una piccola persona la cui vita su questa terra è stata troncata troppo presto. Facciamo memoria e chiediamo a loro, ora che sono in cielo, di intercedere per tutti i bambini che si trovano nella zona di Tel Aviv sud, tutti i bambini che sono nati da genitori migranti, in particolare da genitori richiedenti asilo e rifugiati, tutti i bambini nati nella povertà e nell'esclusione. Sì, questa sera eleviamo le nostre voci al cielo per chiedere la protezione di tutti i bambini, in particolare di coloro che sono stati affidati alle nostre cure. Ognuno è un tesoro, ognuno è un dono di Dio ... e chiediamo l'intercessione di questi piccoli per noi che ci prendiamo cura di loro, per essere persone responsabili.

Non conosciamo il futuro di questi piccoli ... ma cerchiamo di essere consapevoli del fatto che, proprio come questi bambini, il Signore Gesù è venuto nel mondo da genitori che erano lontani dalla loro casa. Proprio come questi piccoli, anche lui è nato nella povertà e poiche’ non c’era posto nella locanda per lui, la madre lo depose in una mangiatoia. Prendendoci cura di questi piccoli, ricordiamoci sempre che ognuno di loro potrebbe essere Gesu’, di cui attendiamo la sua venuta perché sappiamo che egli verrà di nuovo. Cosi’ e’ scritto nel Vangelo: "Allora Gesù, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato". (Marco 9, 36-37).

Mentre ricordiamo quei piccoli che sono morti, vogliamo ringraziare per la fiducia che i genitori hanno verso di noi affidandoci i loro figli. E' triste, ed e’ un altro terribile riflesso di un mondo crudele, che le madri non possono stare con i loro bambini, che i padri non possono proteggere i loro figli. Siamo grati per la nostra vocazione di dedizione quotidiana a questi bambini, chiamati da Dio ad essere entrambi le loro madri e i loro padri durante le ore in cui sono affidati alle nostre cure. Chiediamo la grazia e l’ispirazione dello Spirito Santo di essere consapevoli che ogni ora, ogni minuto del giorno dobbiamo essere constantemente vigili verso ognuno di questi bambini che ci sono stati affidati. "Vegliate", il comandamento di Gesù ai suoi discepoli nel Getsemani, la notte prima di morire, ha un significato particolare per noi mentre ci prendiamo cura di questi piccoli. Cerchiamo di non dormire o essere distratti perche’ anche un solo momento di negligenza può causare un grave danno o addirittura la morte di uno di questi piccoli.

Siamo qui questa sera per ricordare che questo è già accaduto. Sarebbe imperdonabile non imparare dai nostri errori. Questa sera ci mettiamo davanti al Signore per chiedere perdono per i nostri errori, la nostra negligenza, la nostra fatica, il nostro egoismo, la nostra avidità, la nostra dimenticanza ... Signore, insegnaci a imparare dai nostri errori perche’ sappiamo dove questi possono portare. Vogliamo sentire ancora una volta le parole della tua legge: “Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica”. (Deuteronomio 30,11-16)

Signore, veniamo a te, chiedendo la tua benedizione e la tua grazia. Manda il tuo Santo Spirito, "lo spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore" (Isaia 11,2). E pieni di questo spirito, ci impegniamo ad essere vigilanti e ad avere atteggiamenti di tenerezza, di amore e compassione per questi piccoli che tu hai affidato alle nostre cure. Cerchiamo di essere sempre motivati dalle cure per questi piccoli e non dal desiderio terreno di guadagnare più soldi o dalla fatica che puo’ distogliere la nostra attenzione dalle nostre responsabilita’. Riempici, Spirito Santo, e rendici strumenti delle cure amorevoli di Dio per ognuno dei Suoi figli. Fa’ che siamo i tuoi occhi e le tue orecchie per vederli come li vedi tu e sentire il loro grido di amore e attenzione. Fa’ che siamo le tue braccia e le tue mani per tenerli vicino come tu ci tieni stretti a te. Fa’ che siamo i tuoi piedi per correre verso di loro come tu vieni incontro a noi nel momento del bisogno. E soprattutto, fa’ che siamo il tuo sacro cuore, un cuore trafitto per amore, che ha dato tutta la sua vita, l’acqua e il sangue della salvezza, un cuore che è la vita per il mondo.

Cosi’ e’ scritto nel Vangelo: “Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso". E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva”. (Marco 10,13-16). Il Signore ci insegna che abbiamo molto da imparare da questi piccoli. Si fidano di noi, hanno bisogno di noi, vengono a noi a braccia aperte sperando di essere protetti, abbracciati, consolati e cullati. Abbiamo molto da imparare da loro perché si fidano, hanno bisogno e sono accoglienti, così noi dovremmo essere davanti a Dio. Ci insegnano a diventare come bambini per entrare nel regno di Dio. Cerchiamo di non tradire mai la loro fiducia e continuiamo a imparare insieme ad essere veri insegnanti di questi bambini a immagine e somiglianza di Dio nostro Padre, che si prende cura di noi.

Siamo consapevoli che non possiamo farlo da soli! Chiediamo l'aiuto di Dio, l’amicizia del Signore Gesù, l'ispirazione dello Spirito Santo, la protezione dei santi. Questa sera vogliamo esprimere la nostra gratitudine anche alle ONG israeliane che lavorano nella zona sud di Tel Aviv, per il loro costante impegno, in particolare per coloro che si dedicano alla cura dei bambini. Ringraziamo Mesila e tutti coloro che lavorano in Mesila, gli amministratori, gli assistenti sociali, il personale e i volontari. Insieme siamo una formidabile squadra e insieme vogliamo rinnovare il nostro impegno a mettere al primo posto questi piccoli. Sono un tesoro e noi siamo i custodi di questo tesoro. Signore aiutaci! Amen.

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