Haifa ricorda i defunti

Venerdi’, 13 Novembre 2015, durante il catechismo, Padre Roman e un gruppo di bambini hanno visitato il cimitero cattolico di Haifa. I bambini si sono riuniti intorno alla tomba di Noe’, il fratellino di uno dei bambini del gruppo, morto subito dopo la nascita e dopo aver ricevuto il battesimo. Ogni bambino ha acceso una candela e deposto un fiore sulla tomba. Padre Roman ha letto le parole di Gesu’ e la sua promessa nell’assicurare un posto a tutti nella casa di suo Padre, tutti i suoi discepoli e le persone di buona volonta’. Dopo una breve spiegazione, i bambini hanno letto insieme i versetti del Salmo 119 che iniziano con le lettere del nome di Noe’, una tradizione ebraica, e poi hanno pregato le tradizionali preghiere cristiane.

Sabato, 14 Novembre 2015, la comunita’ di lingua russa di Haifa ha celebrato la messa nel cimitero cattolico secondo la loro tradizione annuale. Dopo alcuni giorni di pioggia intensa e di tempesta, i fedeli si sono radunati nel cimitero per pregare per i loro morti. All’inizio della messa, Padre Sergey ha invitato tutti a pregare in modo speciale per le vittime degli attacchi di Parigi e per le loro famiglie. Ha anche suggerito ai presenti di pregare per tutti coloro che sono sepolti in quel cimitero e che non hanno nessuno che prega per loro.

Nella sua omelia, ha sottolineato che noi cristiani non dobbiamo aver paura della morte perche’ sappiamo che la separazione da questo mondo e’ infatti un passaggio verso la nostra casa celeste, dove il Padre misericordioso ci aspetta e perdona tutti i nostri peccati. Con lo stesso spirito, ha richiamato l’attenzione sul fatto che intorno a noi ci sono le tombe di cristiani provenienti da varie nazioni del mondo: arabi, ebrei, polacchi, ucraini, russi, ungheresi, rumeni, slovacchi e altri. Forse, qui sulla terra, gli appartenenti a queste nazioni non hanno avuto grande simpatia per gli altri, ma sara’ una grande gioia per tutti noi scoprire che nella casa del Padre misericordioso non c’e’ distinzione tra questi popoli e che tutti sono figli prediletti di Dio.