Benny: L’accoglienza dei giovani italiani ha realizzato un sogno


Benny, un seminarista per il Vicariato San Giacomo, ha contribuito a organizzare la visita in Israele di alcuni giovani italiani che sono venuti per incontrarsi con il gruppo giovani “Fiore del Deserto”.

pozuolli kinneret

Si tratta della realizzazione di un sogno vecchio di due anni: accogliere e ospitare gli stessi giovani che ci avevano accolto nel 2013 in occasione del nostro viaggio sulle orme di San Paolo (da Gerusalemme a Roma), durante l’Anno della Fede.

Avremmo dovuto ospitarli in Israele gia’ l’anno scorso, ma con grande delusione di tutti, a causa dello scoppio della guerra di Gaza, la visita era stata annullata. E finalmente e’ arrivato il tempo propizio e noi siamo stati in grado di accoglierli all’Aeroporto Ben Gurion lo scorso 6 agosto.

Una ragazza del gruppo giovani “Fiore del Deserto” ha sottolineato che l’aver atteso la loro venuta cosi’ a lungo testimonia il fatto di quanto noi fossimo realmente legati a loro, e di quanto fossimo riusciti a mantenere i contatti negli ultimi anni grazie a internet.

Abbiamo avuto il grande privilegio di guidare i nostri amici, molti dei quali per la prima volta in Terra Santa, in visita ai Luoghi Santi, sia quelli importanti per i cattolici e sia quelli per gli ebrei. Nella condivisione finale, prima di partire, qualcosa di molto bello e’ apparso evidente: che entrambi i gruppi hanno una fede molto profonda. Da un lato, i nostri fratelli e sorelle italiani sono rimasti colpiti dal modo semplice in cui noi della comunita’ di lingua ebraica esprimiamo la fede cristiana. Una delle ragazze italiane ha commentato che il vedere come noi preghiamo nella lingua ebraica, l’ha riportata alle origini della sua fede e ha rinnovato in lei il desiderio di semplificare il cammino religioso e riportarlo all’essenziale. Inoltre i giovani italiani hanno commentato che i nostri giovani sembrano irradiare grande gioia nonostante le difficolta’ del nostro paese. Dall’altro lato, i nostri giovani hanno sottolineato che la visita dei giovani italiani ha risvegliato in loro l’interesse per i Luoghi Santi, che a volte sembra perdere di importanza agli occhi di coloro che sono cresciuti qui e si sono abituati a questi luoghi. Una ragazza israeliana ha detto che in realta’ proprio ora lei ha preso la decisione di non lasciare il paese, ma di rimanere per testimoniare e accogliere fratelli e sorelle di diversi paesi.

Il modo in cui e’ stata organizzata la visita ci ha permesso di fare cose che diversamente non vengono offerte a tutti, come ad esempio pregare nella Basilica dell’Annunciazione dopo che era stata chiusa al pubblico. Anche coloro che conoscevano il luogo hanno potuto cosi’ sperimentare qualcosa di diverso e di assolutamente nuovo – infatti questo e’ stato uno dei momenti piu’ emozionanti del viaggio. Ringraziamo i Frati Francescani che hanno accolto questa nostra idea permettendoci di fare qualcosa completamente fuori del normale.

pozuolli eingedi

Anche l’esperienza nel deserto della Giudea, guidata da Padre Piotr, e’ stata molto significativa per i giovani abituati a vivere in un contesto urbano e che si sono trovati a contatto con la natura

L’ultima sera siamo stati a Giaffa dove Padre Apolinary e i membri della comunita’ ci hanno fatto trovare tutto pronto, prendendosi cura di tutti i nostri bisogni, spirituali e materiali: la celebrazione della messa in un clima profondo e toccante, e un pasto ricco e gustoso. Un grazie a tutti coloro che sono venuti per aiutare, e in particolare un grazie al superiore del convento, Padre Carlos, per la sua meditazione e il quiz sulla figura di San Pietro. Davvero abbiamo trascorso un tempo meraviglioso tutti insieme.

Giunto il momento di salutarci, molti hanno espresso il desiderio di rimanere in contatto e di incotrarsi ancora. Ci auguriamo che le amicizie che si sono strette in questi giorni aiutino a crescere e a rafforzare la nostra fede.

Mentre stavo scrivendo questo articolo, ho ricevuto un messaggio dall’Italia: “Non sono mai stato cosi’ triste al mio risveglio a casa! Grazie di tutto! A presto! Mimo”.

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