Arcivescovo di Firenze Giusto fra le Nazioni


Il Cardinal Elia Angelo Dalla Costa (1872-1961), Arcivescovo di Firenze, è stato riconosciuto Giusto fra le Nazioni lunedì 26 novembre 2012. Il nome del Cardinale sarà inciso nella Parete d'onore del Giardino dei Giusti allo Yad vaShem.

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La storia della salvataggio:

Durante la shoah, Firenze divenne teatro di un grande sforzo di salvataggio. Iniziato dal Rabbino Nathan Cassuto e Raffaele Cantoni, divenne un impegno congiunto di personalità eccelsiastiche guidate dal Cardinal Elia Angelo Dalla Costa, Arcivescovo di Firenze, e di personalità ebraiche. Questa reta ebraico-cristiana, fondata dopo l'occupazione tedesca dell'Italia e dall'inizio della deportazione degli ebrei, salvò centinaia di ebrei locali e di rifugiati ebrei da altri territori che erano precedentemente sotto il controllo italiano, specialmente in Francia e Jugoslavia.

Il Cardinal Dalla Costa ha iniziato ed incoraggiato la partecipazione all'attività di salvataggio da parte del clero, ed ha nominato il suo segretario, padre Meneghello, di dirigere queste pericolose operazioni salva-vita. Dalla Costa ha svolto un ruolo centrale nell'organizzazione e nell'operazione di un'ampia rete di salvataggio, reclutando salvatori tra il clero, provvedendo lettere ai suoi attivisti cosicché potessero recarsi dai capi dei monasteri e dei conventi supplicandoli di offrire rifugio agli ebrei, e dando rifugio ad ebrei in fuga nel suo stesso palazzo per dei brevi periodi fino a quando potevano essere portati in un luogo sicuro.

Nel dicembre 1943, in seguito ad una denucia, la maggioranza degli attivisti ebrei fu arrestata. Da quel momento fu la gente della Chiesa che si prese la responsabilità di mantenere e difendere gli sforzi di salvataggio, anche quando alcuni membri del clero furono arrestati ed in certi casi anche torturati.

Ci sono diversi testimoni che hanno dimostrato l'impegno personale di Dalla Costa nell'opera di salvataggio.

Lya Quitt ha testimoniato di essere fuggita dalla Francia a Firenze all'inizio del settembre 1943 e fu accolta nel palazzo dell'Arcivescovo dove trascorse la notte con altri ebrei che si erano rifugiati lì. Il giorno seguente furono portati in diversi conventi della città.

Giorgio La Pira ha descritto Dalla Costa come "l'anima di questa attività d'amore tesa a salvare così tanti fratelli" e padre Cipriano Ricotti ha scritto: "Non so di altre città, ma a Firenze è stata allestita dal Cardinal Elia Dalla Costa una vera organizzazione per aiutare gli ebrei. Ricordo di essere stato convocato nell'ufficio dell'Arcivescovo- era il 20 settembre 1943 sul tardi. Mi presentai, accompagnato dal Superiore provinciale, padre Raffaele Cai. L'Arcivescovo mi chiese (in presenza di Monsignor Meneghello) si credevo di potermi dedicare a salvare ebrei. Immediatamente mi diede una lettera di presentazione che aveva scritto, così da avere autorità a girare per i monasteri – molti dei quali non avrebbero aperto le loro porte se non avessi avuto quella lettera- per trovare rifugio per molte persone sofferenti."

Precedentemente quest'anno, lo Yad vaShem aveva riconosciuto il Cardinal Elia Angelo Dalla Costa come Giusto tra le Nazioni. Nonostante diversi sforzi, lo Yad vaShem non è stato in grado di trovare alcun parente prossimo dell'Arcivescovo, così la medaglia ed il certificato d'onore rimarranno allo Yad vaShem.

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