Consulta di Helsinki: Presa di posizione sulla Torah Berlino 2012


La terza consulta di Helsinki si è incontrata a Berlino dal 29 giugno al 3 luglio 2012 ed i partecipanti hanno pubblicato la seguente presa di posizione.

Consulta di Helsinki sulla condinuità ebraica nel Corpo di Cristo
Presa di posizione sulla Torah Berlino 2012–07–14
(3 luglio 2012)

La terza consulta di Helsinki sulla continuità ebraica nel Corpo di Cristo si è incontrata a Berlino, Germania, dal 29 giugno al 3 luglio 2012. Basandosi sulle prese di posizione formulate negli incontri degli scorsi due anni (vedi qui il documento di Helsinki, e qui quello di Parigi), studiosi ebrei da Francia, Germania, Israele, Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti, appartenenti alle tradizioni cattolica, ortodossa, protestante e messianica, hanno approfondito le loro relazioni e proseguito la loro discussione sul tema crudiale concernente la vita ebraica nel Corpo di Cristo. Il tema della consulta di quest'anno era "Ebrei credenti in Yeshua e la Torah".

I documenti presentati alla conferenza sottolineano la paradossale ricchezza e profondità della Torah e la via del suo completamento in Yeshua rinforza più che minare la sua rilevanza senza fine. Dopo la discussione i membri della consulta si sono incontrati ed hanno scritto questa presa di posizione comune:

Noi, i membri della Consulta di Helsinki, testimonianza vivente del recente emergere di ebrei credenti in Yeshua (Gesù) che affermano la loro identità ebraica e riconoscono il suo significato teologico. Riconosciamo sempre più l'intrinseca connsessione tra questa identità e la Torah, la realtà dinamica che ha formato la vita del popolo ebraico nel corso della sua storia. Siamo anche sfidati sempre più dal comprendere il significato continuono della Torah incontrata alla luce del Vangelo nella vita del Corpo di Cristo.

La complessa natura dell'esistenza ebraica riflette le varie sfaccettature ed il carattere paradossale della Torah. Torah è sia rivelazione storica di Dio ad Israele sia la finestra di Israele sull'eternità divina; verità trasmessa una volta per sempre, e sempre nuovo processo di riscoperta; artefice delle istituzioni umane e del segreto dell'ordine cosmico; la vulnerabile lettera del testo scritto, ed il suo invulnerabile spirito; segno di definizione della via particolare di Israele e del destino, e sapienza per tutte le nazioni della terra.

Da un periodo molto antico, alcuni cristiani non hanno afferrato la paradossale unità della Torah. Essi ne hanno limitato la rilevanza a ciò che considerano "precetti morali" mentre hanno rigettato le cosiddette pratiche "civili" e "cerimoniali" che sono fondamentali nella vita ebraica. Hanno frequentemente visto la Torah attraverso la dualistica lente di grazia e legge, contrastando fede ed opere, e ciò trascurando il valore eterno della Torah.

Studi recenti hanno gettato nuova luce sul contesto ebraico di Yeshua e del movimento di Yeshua primitivo che sfida la comprensione cristiana tradizionale della Torah e porta ad un rinnovato apprezzamento per il suo significato positivo. Molti ora riconoscono che Yeshua, Sha'ul (Paolo), e gli altri primi discepoli di Yeshua erano osservanti della Torah. Questa realtà storica porta con sé implicazioni teologiche rilevanti.

Noi come ebrei credenti in Yeshua riconosciamo il legame speciale che ci unisce con la Torah d'Israele. Questo legame con la Torah d'Israele, testimonia nella Chiesa l'irrevocabilità dei doni di Dio e della chiamata ad Israele (Rom 11,29). Come disse Yeshua: "Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma a dare pieno compimento" (Mt 5,17). Noi crediamo nella continua validità della Torah anche quando essa si è compiuta in Cristo. Inoltre vediamo Cristo come la Torah incarnata, la sapienza eterna del Padre in carne umana. Lui solo ha vissuto la Torah in forma perfetta, ed ha chiamato i suoi discepoli a seguirlo in questa via.

Come ebrei credenti in Yeshua siamo nel processo di elaborare il significato e le implicazioni concrete di questo legame di cui facciamo esperienza collettivamente. Ci troviamo in una varietà di differenti contesti ecclesiali ed ebraici, e manteniamo comprensioni differenti e differenti definizioni dell'osservanza alla Torah. Alcuni di noi considerano l'osservanza di mitzvot come il Sabato, le feste ebraiche, le leggi alimentari come un componente essenziale della fedeltà alla Torah. Tutti comprendiamo che il nostro tentativo di vivere in maniera radicale il nostro essere discepoli di Yeshua (in conformità all'insegnamento come quello che si trova nel discorso della montagna) è il principio fondante dell'osservanza della Torah. Inoltre tutti comprendiamo la nostra fedeltà alla Torah d'Israele come un impegno a promuovere attenzione alle origini ebraiche della Chiesa.

Nel mezzo dei nostri approcci differenti abbiamo fatto esperienza attraverso le nostre decisioni ed amicizia della forza dinamica ed unificante di Cristo come Torah. Continuando a riflettere sul ruolo della Torah nelle nostre vite desideriamo crescere insieme come ebrei e come discepoli di Yeshua. Speriamo che queste conoscenze risuoneranno ad altri ebrei credenti in Yeshua e li invitiamo ad unirsi a noi nel nostro cammino.

Membri della Consulta:
Boris Balter (Russia)
Jacques Doukhan (USA)
Richard Harvey (Gran Bretagna)
Mark Kinzer (USA)
Fr. Antoine Levy (Finlandia)
Lisa Loden (Israele)
Fr. David Neuhaus (Israele)
Svetlana Panich (Russia)
Vladimir Pikman (Germania)
Jennifer Rosner (USA)
Dominic Rubin (Russia)

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