Beato Bernard Lichtenberg, giusto tra le Nazioni


Padre Stefan Taeubner SJ ci ha mandato una breve nota biografica, che ha scritto su Bernard Lichtenberg, un sacerdote cattolico germanico, il cui nome è ricordato allo Yad vaShem.

lichtenberg

Il 9 novembre 1938 il sessantatreenne monsignor Bernard Lichtenberg, allora vicario della cattedrale cattolica nel centro di Berlino, era shockato di ciò che aveva potuto vedere accadere pubblicamente nelle strade di Berlino. I negozi degli ebrei erano attaccato e demoliti e le sinagoghe date alle fiamme. La stessa sera aprì la preghiera nella cattedrale denunciando l’antisemitismo inumano del governo germanico nazista. Usò parole dure, sentite raramente, forse mai, da un prete cattolico in Germania fino ad allora: “Fuori, il Tempio sta bruciando, ed è anch’esso casa di Dio!”. Ed ancora: “Gli ebrei sono miei fratelli e sorelle, creati anch’essi con un’anima immortale da Dio!” Padre Lichtenberg era stato precedentemente nominato vicario per i cattolici di origine ebraica ed aiutò molti di essi a nascondersi dalle persecuzioni. Ma da quel giorno ha chiarito che il suo compito era di proteggere la vita e la dignità di ogni ebreo che viveva sotto la terribile minaccia del regime nazista. Da quel giorno, Bernard Lichtenberg continuamente offrì le sue preghiere pubbliche nella cattedrale per tutti coloro che erano perseguitati.

Nell’ottobre 1941, padre Lichtenberg venne arrestato e quindi condannato a due anni di prigione, poiché “abusava del suo ufficio nella predicazione” causando così “tumulti e disordini nel popolo tedesco”, termini e frasi ben conosciute da ogni governo dittatoriale.

Mentre era in prigione con una salute già debilitate, il suo Vescovo gli offrì la possibilità di essere liberato a condizione di rimanere poi in silenzio. Bernard Lichtenberg disse invece al suo Vescovo che era felice di rimanere lì come prigioniero di Cristo, e di essere pronto anche a morire per questo. Chiese alle autorità tedesche di mandarlo a Lodz, una città in Polonia, dove i nazisti avevano stabilito un Ghetto ebraico.

Terminato di scontare la sentenza in prigione, l’Ufficio centrale germanico per la sicurezza nazionale, non lo volle liberare perché temeva che “questo vecchio ed ostinato prete” continuerà certamente la sua critica alle attività dello Stato. Allora decisero di mandarlo a Dachau, il campo di concentramento vicino a Monaco. Ma padre Lichtenberg non sopravvisse al lungo viaggio insieme con gli altri prigionieri. Il 5 novembre 1943, sulla via verso Dachau, morì in un ospedale gestito da suore protestanti nella città di Hof, solo poche ore dopo essere stato rilasciato per le sue condizioni. Essendo morto fuori dal campo di concentramento, la Chiesa potè riportare il suo corpo a Berlino, dove è ora sepolto nella cripta della cattedrale di Sant’Hedwig.

Nel giugno 1996, nella sua visita a Berlino, Papa Giovanni Paolo II, ha beatificato Bernahard Lichtenberg come martire. Viene commemorato ogni anno il 4 novembre nella diocesi di Berlino dove viene raccontata la sua storia; la storia del periodo di persecuzione del popolo ebraico in Germania e la storia di un buon uomo di Chiesa, che ha messo a rischio la propria vita per aiutarli. Il 7 luglio 2004, Bernhard Lichtenberg è stato onorato come “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad vaShem.

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