Dichiarazione della Commissione bilaterale ebraico-cattolica 2011


Ecco la dichiarazione rilasciata a conclusione dell’incontro di tre giorni a Gerusalemme della Commissione bilaterale del Rabbinato capo d’Israle e della Commissione per le relazioni religiose con l’ebraismo della Santa Sede, che è stato dedicato al tema: “Sfide della fede e della leadership religiosa in una società secolare”.

L’incontro è stato co-presieduto dal Rabbino capo Shear Yashuv Cohen della delegazione ebraica e dal Cardinal Jorge Mejìa della delegazione cattolica, e centrato sul tema: “Sfide della fede e della leadership religiosa in una società secolare”. Il testo, pubblicato il 31 marzo 2011 è il seguente (traduzione non ufficiale):

1. La commissione bilaterale della delegazione del Rabbinato capo d’Israele della Commissione per le relazioni religiose con l’ebraismo della Santa Sede ha tenuto il suo decimo incontro per discutere le sfide della fede e della leadership religiosa in una società secolare. L’incontro si è aperto con un momento di silenzio in memoria del Rabbino capo Yosef Azran, che è stato membro della delegazione del Rabbinato capo per anni. Il Rabbino capo Shear Yosef Cohen, co-presidente della commissione bilaterale, ha accolto i partecipanti ed ha riaffermato la natura storica e l’importanza di questi incontri. La sua controparte Cardinal Jorge Mejìa ha portato ai delegati gli auguri del Cardinal Kurt Koch, recentemente designato presidente della Commissione per le relazioni religiose con l’ebraismo della Santa Sede. Il Rabbino capo d’Israele, Rabbi Yona Metzger, ha onorato l’incontro ed ha espresso il suo forte supporto ed incoraggiamento per il lavoro della Commissione bilaterale, riconoscendo il suo impatto sul cambiamento positivo nella percezione delle relazioni ebraico-cristiane nella società israeliana.

2. Le deliberazioni hanno cercato di definire le sfide che pone la moderna società secolare. In addizione ai suoi numerosi benefici; avanzamento tecnologico rapido, consumismo rampante, una ideologia nichilista con un’attenzione esagerata sull’individuo a scapito della comunità e del bene collettivo, hanno condotto ad una crisi morale. Insieme con i benefici dell’emancipazione, l’ultimo secolo ha testimoniato violenza e barbarie senza pari. Il nostro mondo moderno è sostanzialmente privo di un senso d’appartenenza, significato e scopo.

3. La fede e la leadership religiosa hanno un ruolo critico nella risposta a queste realtà, nel provvedere sia speranza che la guida morale che proviene dalla consapevolezza della divina Presenza e dell’immagine divina in ogni essere umano. Le nostre rispettive tradizioni dichiarano l’importanza della preghiera, sia come espressione della consapevolezza della divina presenza, sia come via per affermare questa consapevolezza ed il suo imperativo morale. In aggiunta, lo studio della Parola di Dio nella Scrittura offre l’ispirazione essenziale e la direzione di vita. La descrizione biblica di Mosé (Esodo 3,1-15) è stata presentata come una paradigma della leadership religiosa, che, attraverso il suo incontro con Dio, risponde alla chiamata divina con fede totale, amando il suo popolo, proclamando la Parola di Dio senza paura, incarnando libertà e coraggio, ed un’autorità che proviene dall’obbedienza a Dio sempre e senza condizioni, ed all’ascolto di tutti, pronti per il dialogo.

4. La responsabilità del fedele è, di conseguenza, di testimoniare la presenza divina nel nostro mondo (Isaia 43,10), sebbene consapevoli dei nostri errori nel passato nell’essere sinceri e pieni di testimonianza in questo compito. Questa testimonianza deve anche essere vista nell’educazione, centralizzandosi sui giovani e in un impegno effettivo nei media. Similmente, nello stabilimento e nel funzionamento di istituzioni caritatevoli con cura speciale per i vulnerabili, i malati e gli emarginati, nello spirito del “Tiqun olam” (guarigione del mondo). In aggiunta, l’impegno religioso per la giustizia e la pace richiede anche un lavoro tra leadership religiosa e istituzioni della legge civile.

5. La moderna società secolare ha portato con sé numerosi benefici. Infatti, se secolare è inteso nei termini di un coinvolgimento ampio della società in generale, questo è tale da offrire una società in cui la religione può prosperare. Inoltre la summenzionata centralizzazione dell’individuo ha portato molte benedizioni e conduce ad una importante attenzione al soggetto dei diritti civili. Tuttavia, affinché questa centralizzazione sia sostenibile, deve essere radicata in una cornice antropologica e spirituale elevata, che prenda in considerazione il “bene comune”, che trova la usa espressione nella fondazione religiosa dei doveri morali. L’affermazione della società di tali doveri umani, serve a rafforzare ed a sancire i diritti umani dei suoi costituenti.

6. Risultano dalla discussione sulle implicazioni pratiche per la leadership religiosa in relazione con problemi correnti, la Commissione bilaterale esprime la speranza che le questioni in sospeso nelle negoziazioni tra Santa Sede e lo Stato d’Israele possano essere risolte prossimamente e che l’accordo bilaterale sia rapidamente ratificato per il bene di entrambe le comunità.

La delegazione cattolica coglie l’opportunità per riprendere l’insegnamento storico della dichiarazione Nostra Aetate (nr. 4) del Concilio Vaticano II, riguardo il patto divino con il popolo ebraico, che “in grazia dei padri, rimangono ancora carissimi a Dio, i cui doni e la cui vocazione sono senza pentimento (cfr. Romani 11,28-29)” e richiama la preghiera per la pace di Papa Benedetto XVI quando ha ricevuto la Delegazione bilaterale a Roma il 12 marzo 2009, citando il Salmo 125, “Come le montagne circondano Gerusalemme, così il Signore circonda il suo popolo, da ora e per sempre”.

Gerusaemme

31 marzo 2011, 25 Adar II 5771

Rabbino capo Shear Yashuv Cohen
(presidente della delegazione ebraica)
Rabbino capo Rasson Arussi
Rabbino capo David Brodman
Rabbino capo David Rosen
Sig. Oded Wiener

Cardinal Jorge Maria Mejía
(presidente della delegazione cattolica)
Cardinal Peter Kodwo Turkson
Patriarca Fouad Twal
Arcivescovo Bruno Forte
Arcivescovo Antonio Franco
Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo
Mons. Pier Francesco Fumagalli
Padre Pierbattista Pizzaballa, O.F.M.
Padre Norbert Hofmann, S.D.B.

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