Papa Benedetto: gli ebrei non devono essere incolpati per la crocifissione

Il secondo volume sarà pubblicato mondialmente il 10 marzo 2011, e includerà una notevole presa di posizione teologica su chi sia responsabile della morte di Gesù Cristo. Il Papa pone un significante passo avanti nell’opera di riconciliazione ebraico-cristiana, esonerando esplicitamente il popolo ebraico da ogni colpa per la crocifissione e morte di Gesù. Nel secondo volume di prossima pubblicazione su Gesù, il Papa dedica tre pagine al famoso passaggio del Vangelo secondo Matteo in cui “gli ebrei” domandano l’esecuzione di Cristo e gridano a Ponzio Pilato: “Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli”. Utilizza sia gli studi che la fede per spiegare che la folla non rappresenta il popolo ebraico, ma in generale l’umanità peccatrice.

Inoltre, offre un approfondimento teologico per spiegare che il sangue di Gesù non è usato con l’intento di vendetta, ma è sparso per riconciliare l’umanità con Dio. Non è stato “sparso contro qualcuno, è sparso per molti, per tutti”, scrive il Papa in “Gesù di Nazaret – Settimana Santa: dall’entrata a Gerusalemme alla Risurrezione”.

Nel 1965 il Vaticano ha rigettato, nel documento conciliare del Concilio Vaticano II Nostra Aetate, l’idea di una colpa collettiva del popolo ebraico per la morte di Cristo. Con la sua sottolineature, Papa Benedetto ribadisce e consolida l’insegnamento della Chiesa ora accettato, in continuità con l’opera del suo predecessore di creare ponti con il popolo ebraico. Commentatori che hanno visto brani del libro pubblicati questa settimana dal Vaticano, inoltre, dicono che il Papa, a sua volta rispettato studioso e teologo, offre anche un approfondimento teologico ai testi del Nuovo Testamento. Il nuovo libro è l’atteso proseguimento di “Gesù di Nazaret: dal Battesimo nel Giordano alla Trasfigurazione”, che fu un best-seller quando fu pubblicato nel 2007.

Vedi l’articolo di haAretz su questo nuovo libro qui. (in inglese)