Yehoshua Blum di venerata memoria


Yehoshua Blum ha contribuito alla traduzione della liturgia in lingua ebraica. Fratel Yohanan Elihai della comunita’ di Gerusalemme e che ha lavorato con lui, cosi’ scrive su di lui dopo la sua morte avvenuta in Germania.

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Alucni giorni fa ci e’ giunta la notizia della morte di Yehoshua Blum, avvenuta l’11 marzo 2010 in Hamburg, all’eta’ di 91 anni.

Ecco alcuni suoi particolari:

Nacque a Berlino il 7 agosto 1919, e immigro’ al paese all’eta’ di 16 anni, nel 1935.

Di lui sappiamo solo che aveva prestato servizio nell’esercito britannico per alcuni anni, che divenne un alto ufficiale del Palmach e che partecipo’ alla Guerra d’Indipendenza. E’ stato a capo della brigata che ha conquistato Safed nel 1948. In seguito lavoro’ come traduttore in un tribunale o forse presso il Ministero della Giustizia (?). La sua conoscenza dell’ebraico era molto precisa e questo ci fu di grande aiuto per le nostre traduzioni.

Yehoshua si uni’ alla nostra comunita’; lo abbiamo visto per la prima volta a un incontro a Ein Karem il 20 settembre 1957. Ricordo una delle sue reazioni: “Perche’ parlate francese e non ebraico?”. Gli risposi: “Arriveremo anche a quello! Ma molte persone non conoscono ancora bene l’ebraico. Non chiedere: Perche’ mangi la margarina e non il burro? Perche’ la mia risposta sara’: Non possiamo ancora permetterci di comperare il burro”.

Sogno’ anche di diventare monaco benedettino nel monastero sul Monte Sion. Tuttavia, dopo un anno capi’ che questa non era la sua strada. Sposo’ Claudine, un membro della comunita’ di Haifa, dalla quale ebbe un figlio, Michael.

Per dieci anni lavoro’ con me alla traduzione delle parti della Messa, la versione giornaliera, e anche di alcuni brani del Nuovo Testamento per la messa della domenica. Le sue traduzioni erano molto precise perche’ voleva essere fedele al testo originale in latino. E’ sempre stato un militare e un avvocato; il suo stile era abbastanza secco e moderno, non molto poetico e per niente vicino alla Tanach o alla preghiera ebraica. Comunque gia’ allora, ci ha aiutati a pregare in ebraico fino all’arrivo di altri quando lo stile divenne piu’ poetico.

Devo dire che ho imparato molto da lui sulla vita di campagna e sull’ebraico classico ... cosi’ come sul gergo dialettale.

Per motivi personali, per la difficolta’ nel provvedere alla sua famiglia a causa del poco guadagno che riceveva dalle sue traduzioni, lascio’ il paese nel 1967 con la moglie e il figlio Michael. Visse in Germania fino alla sua morte. Cosi’ sua moglie scrisse sull’annuncio di morte: “La sua vita e’ stata una lotta per la sicurezza interiore, per l’ordine, la giustizia e l’onesta’. Svolse tutto questo con piena consapevolezza e ora e’ ritornato a “casa”, in pace con Dio”.

La sua memoria sia benedetta.

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con P. Delmeé

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