Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani - 2010
Gesù desiderava che tutti coloro che lo seguono siano uniti e per questo pregò per i suoi discepoli: “Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.” (Gv 17,11).
Quest’anno le preghiere sono state preparate da un gruppo di cristiani della Scozia, che hanno scelto come tema un verso dal Vangelo secondo Luca: “Di questo voi siete testimoni” (Lc 24,48). A Gerusalemme si celebrerà la preghiera ogni giorno in una diversa chiesa, da sabato 23 gennaio al 31 gennaio, secondo il programma seguente:
Sabato 23 gennaio, ore
Domenica 24 gennaio, ore 17,00 Presso la chiesa anglicana di San Giorgio
Lunedì 25 gennaio, ore 17,00 Presso la chiesa del Patriarcato latino di Gerusalemme
Martedì 26 gennaio, ore 17,00 Presso la chiesa luterana del Redentore
Mercoledì 27 gennaio, ore 17,00 Presso la chiesa di San Giacomo degli armeni ortodossi
Giovedì 28 gennaio, ore 16,00 Presso la sala dell’Ultima cena – preghiera di tutte le Chiese insieme
Venerdì 29 gennaio, ore 17,00 Presso la chiesa di Sant’Antonio dei copri-ortodossi
Sabato 30 gennaio, ore 17,00 Presso la chiesa Porte del Cielo degli etiopi-ortodossi
Domenica 31 gennaio, ore 17,00 Presso la chiesa dell’Annunciazione dei greci-cattolici
Daniel della comunità di Giaffa, ci scrive:
“Per la prima volta, la settimana per l’unità dei cristiani venne celebrata negli Stati Uniti, per volontà di padre Paul Austen, francescano episcopaliano (anglicano). Padre Paul iniziò la tradizione della settimana per l’unità dei cristiani nel 1910. Fino al giorno della sua morte nel 1940, si impegnò nel lavoro per la riconciliazione. Lo scopo della settimana di preghiera era ed è lo stesso ad oggi: pregare, come nostro Signore Gesù, che “siano una cosa sola”: pregare per l’unità dei cristiani.
La settimana di preghiera ha come intento la preghiera per la pace ed il rinnovamento nella Chiesa e in tutto il mondo. Durante la settimana è raccomandato d’incontrarsi e pregare con cristiani di altre Chiese che si conoscono. L’occasione di incontri come questi ci invitano a nuove iniziativi di collaborazione”.