Dr. Gertrude Luckner: Cattolica e “Giusta tra le Nazioni”


Dr. Gertrude Luckner (1900-1995) mori’ nel 1995. E’ stata molto attiva durante la Shoah nel portare in salvo diversi Ebrei. La casa di riposo fondata dalla Sign.ra Elisheva Hemker in Nahariyah porta il suo nome. Pubblichiamo qui di seguito un articolo scritto da Yehiel Aliser, un ex funzionario del Ministero degli Esteri Israeliano, pubblicato dal giornale HaAretz il 24 gennaio 1995, pochi mesi dopo la sua scomparsa.

Fragile e coraggiosa

Dr. Gertrude Luckner, che ha dedicato la sua vita a salvare gli Ebrei dal nazismo tedesco, ha scontato due anni di reclusione nel campo di concentramento di Ravensbruck a causa dei suoi atti di coraggio.

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L’estate scorsa e’ deceduta Dr. Gertrude Luckner che, per salvare gli Ebrei, ha rischiato la sua vita durante la Shoah. Per molti anni ha lavorato per rafforzare la comprensione e la collaborazione tra Ebrei e Cristiani in generale e tra Germania e Israele in particolare.

Nata nel 1900 a Liverpool, in Inghilterra, da genitori tedeschi, pochi mesi dopo la sua nascita fu affidata ad una coppia tedesca di nome Luckner che viveva nella citta’ di Hursam, nel Sud-Est dell’Inghilterra. Quando raggiunse l’eta’ di 22 anni la coppia l’adotto’ legalmente.

Luckner si trasferi’ con i suoi genitori adottivi in Germania. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale ritardo’ la conclusione dei suoi studi; infatti ricevette il certificato di immatricolazione all’eta’ di 25 anni. Si iscrisse agli studi accademici della facolta’ di economia politica. Luckner completo’ il suo dottorato nel 1938 ma il diploma le fu dato solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Gli esaminatori si rifiutarono di consegnarle l’attestato nel 1938 perche’ la tesi del suo dottorato – “Aiuto individuale tra i disoccupati dell’Inghilterra e del Galles” – la rese persona sospetta di non essere fedele al regime nazista e con tendenze socialiste.

Due anni prima di concludere il suo dottorato, Luckner incomincio’ a lavorare per la “Libera Associazione per l’aiuto mentale” dell’organizzazione umanitaria cattolica della Caritas di Freiburg. Questa associazione della Caritas era il nome di copertura di una organizzazione che offriva consulenza e servizi a coloro che erano stati perseguitati dai nazisti. Questo lavoro le permise di prendere contatto con molti ebrei. Suo scopo era quello di procurare cibo per gli Ebrei o permessi di emigrazione o di visita con l’intenzione di salvarli dai nazisti.

Quando scoppio’ la Seconda Guerra Mondiale, la Caritas fondo’ il “Servizio della Chiesa per i soccorsi in tempo di guerra” e lei fu trasferita la’. Compito di questa organizzazione era quello di rintracciare persone scomparse e dare sollievo ai prigionieri di guerra e ai detenuti, ma il cuore della Luckner era stato conquistato dai prigionieri ebrei che erano stati privati di tutti i loro diritti civili. L’Arcivescovo di Freiburg capi’ la sua inquietudine e nel 1941 le diede la responsabilita’ di portare a termine “compiti essenziali per aiuti mentali”. Luckner tesse una rete di progetti in tutta la Germania e si mise in contatto con le comunita’ ebraiche di tutto il paese.

Il suo contatto principale fu il Dr. Rabbi Leo Baeck, presidente dell’Associazione delle comunita’ ebraiche in Germania. Baeck le forni’ una parola in codice che le apri’ le porte dei capi delle comunita’. Si prese a cuore il compito di provvedere ai bisogni essenziali degli ebrei, in particolare quando si trattava di istruzione, cibo e medicine.

Le sue visite frequenti alle comunita’ ebraiche attirarono l’attenzione della Gestapo che la fece pedinare. Nel quartiere generale della Gestapo a Dusseldorf fu raccolto diverso materiale sulle sue attivita’ e il 24 marzo 1943, fu arrestata e trasferita alla detenzione della Gestapo di Dusseldorf.

Luckner fu interrogata dalla Gestapo per diversi mesi ma, nonostante le torture che lei subi’, non rivelo’ mai le sue attivita’ in favore degli ebrei, parlo’ solo delle questioni collegate alla sua missione affidatale dall’Arcivescovo e dalla Caritas. I capi della Gestapo decisero di trasferirla nel campo di concentramento di Ravensbruck. Fu liberata dalla Red Army il 3 maggio 1945, quando conquistarono il campo.

Dopo la liberazione, si impegno’ a lavorare per il riavvicinamento degli Ebrei e dei Cristiani. Fu ossessionata dalla questione che aveva consentito l’evento della Shoah nel cuore dell’Europa, che lei non mancava di far presente in ogni occasione.

In una conferenza dei Vescovi tedeschi a Magenta nel 1948, Luckner sollevo’ la proposta di adottare le raccomandazioni che erano state fatte nell’ambito della Caritas con l’obiettivo di approfondire la comprensione tra il cristianesimo e l’ebraismo. Questa proposta fu accettata e Luckner riusci’ anche a pubblicare un giornale “Freiburger Rundbrief” (la Circolare Freiberger) che subito divento’ un rispettato annuario teologico che si concentrava sui problemi tra ebraismo e cristianesimo e sull’impegno del secondo verso il primo. L’annuario fu pubblicato fino al 1987 per tutto il tempo che le sue energie ressero, e fu rinnovato nel 1994 come un giornale trimestrale.

Negli anni dopo la Shoah, Luckner piu’ volte testimonio’ la sua solidarieta’ con lo Stato di Israele. Quando scoppio’ la guerra di Yom Kippur, subito si reco’ in Israele. Al termine della guerra, inizio’ la costruzione di un padiglione di fisioterapia per i soldati feriti nella casa di riabilitazione sul monte Carmelo.

Trovo’ anche il tempo per un altro problema umanitario: il destino delle donne cristiane che avevano aiutato gli ebrei durante il regime nazista e che avevano poi sposato, nonostante la Legge di Norimberga lo vietasse. Alcune di loro, dopo la Shoah, si erano convertite al giudaismo ed erano immigrate in Israele con i loro mariti. Alla morte dei loro coniugi, rimasero sole e prive di mezzi sufficienti per la loro sussistenza. Luckner raccolse fondi per una residenza che aiutasse queste donne bisognose.

Diverse volte Israele le ha reso gli onori per la sua attivita’ in favore degli ebrei. E’ stata tra i primi tedeschi invitati a visitare Israele. Yad VaShem le conferi’ il titolo di “Giusto tra le Nazioni” e pianto’ un albero in suo onore lungo il Viale dei Giusti delle Nazioni. Il Fondo Nazionale Ebraico pianto’ una foresta in suo onore.

Ci si puo’ chiedere: dove questa donna fragile con gli occhi innocenti ha trovato la forza di elevarsi contro il potere dei nazisti e di consacrare la sua vita in solidarieta’ con gli ebrei perseguitati e con lo Stato di Israele? I miei quarant’anni di amicizia con lei mi hanno permesso di dare una risposta: mi sembra che la forza della dottoressa Luckner derivi dalla sua profonda fede cristiana e dalla sua volonta’ di camminare fedelmente dietro a Cristo crocifisso e di prendere su di se’ la sua sofferenza.

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