Festa dell’Annunciazione –25 Marzo

Nove mesi dopo il 25 di Marzo, il 25 Dicembre, si celebra la festa della nascita di Gesù. Nella Festa dell’Annunciazione la Chiesa celebra la venuta di Dio nel mondo come uomo, fatto di carne e sangue; il fatto che egli “venne ad abitare in mezzo a noi” (Giovanni 1:14) e che, in un modo speciale, rimase nel grembo di Maria.

A partire dal peccato del primo uomo, Dio si è trovato esiliato dal mondo degli uomini. Con il nostro “no”, con il nostro rifiuto di accettarLo con gioia e con l’obbedienza che i bambini devono al padre, abbiamo costretto Dio in esilio dal nostro mondo, un mondo che Egli ha creato e ci ha offerto. Per generazioni, Egli ha atteso un “si” che fosse assoluto e senza esitazioni, un “si” che gli avrebbe permesso di tornare ed essere con noi, un “si” che ci avrebbe permesso di annunciare con gioia e gratitudine che “Dio è con noi –Immanu El”.

Un passo essenziale verso questo “si” dopo le generazioni di “no” rappresentate da Adamo, Caino, i peccatori della generazione del diluvio e i costruttori della Torre di Babele è costituito dall’ “Eccomi” di Abramo. Con fede completa, nonostante tutto ciò che sembrava, all’intelletto umano, evidente e impossibile da raggiungere, Abramo pronunciò il suo “si”. Lasciò per prima cosa la sua terra, la sua tribù e la casa di suo padre per recarsi verso la terra che Dio gli aveva mostrata. Successivamente, verso la fine del suo viaggio, non negò a Dio nemmeno il suo figlio, il suo unico ed amatissimo figlio, nonostante che il sacrificio di quest’ultimo avrebbe fatto del suo futuro un vicolo cieco. All’inizio del suo cammino con Dio, Abramo aveva ricevuto da Lui il comandamento fiducioso “sarai fonte di benedizione” (Genesi 12:2). Il “si” di Abramo è servito come canale per il ritorno della benedizione di Dio nel mondo.