Gabriel Grossman OP
Nacque in Germania, il 21 febbraio 1931. Suo padre era ebreo e sua madre cristiana. La famiglia sopravvisse alla Shoah fuggendo e nascondendosi. La famiglia - padre, madre e due figli - trovò dapprima rifugio in Svizzera e poi in Francia. La madre di Gabriel partecipò attivamente alla resistenza e si adoperò molto per salvare gli ebrei durante i giorni più bui, quando il padre era costretto a nascondersi.
Gabriel entrò nell'ordine domenicano a Lione, in Francia, dove studiò filosofia e teologia e fu ordinato sacerdote. Poi, si specializzò in Scienze. Giunse in Israele nel 1967 e fu mandato nella Casa di S. Isaia a Gerusalemme a vivere con la comunità di domenicani che lì gestiva il centro di studi ebraici. Dopo aver perfezionato il suo ebraico all’ Ulpan, si iscrisse all'Università Ebraica per un dottorato in chimica. Poco dopo iniziò a studiare il pensiero ebraico e si specializzò in questa lingua. Nel corso del tempo divenne un esperto di ebraismo sotto tutte le sue forme: i frati del convento lo chiamavano "Rabbi".
Nel 1970, Padre Gabriel collaborò con il Fratello Yohanan Elihai e un gruppo di protestanti ed ebrei messianici alla traduzione del Nuovo Testamento in ebraico moderno. Inoltre, Padre Gabriel tradusse altri testi in ebraico, in particolare
Un membro della comunità cattolica ebreofona ricorda padre Gabriel come un "uomo buono che aiutò molte persone e giovani di ogni tipo che giungevano a lui alla ricerca d'incoraggiamento e dell’amore di Dio. Potevano giungere fino alle prime ore del mattino e lui si concedeva senza limiti [...] In una conversazione, se qualcuno lo contraddiceva, era sua abitudine ascoltare attentamente, senza interrompere e solo alla fine esprimeva, con saggezza e pazienza, il suo "ma" senza compiacimento ma piuttosto con saggezza e cordialità.
Nel 1991, Padre Gabriel subì un grave intervento chirurgico e dopo aver recuperato sufficientemente fece visita alla sua anziana madre in Germania. Fu lì che morì dopo un grave attacco cardiaco, lasciando dietro di sé una profonda tristezza e una grande nostalgia. Sia benedetta la sua memoria!