Decisione della Corte Suprema sulla detenzione dei richiedenti asilo


Il 28.8.2017, la Corte Suprema ha pubblicato la sua decisione sulla detenzione dei richiedenti asilo nel centro di Holot nel Negev.

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Cinque giudici della Corte Suprema, presieduti dal presidente Miriam Naor, hanno pubblicato la loro risposta a coloro che hanno fatto appello circa la decisione delle autorità israeliane riguardo alla detenzione dei richiedenti asilo nel Centro di Holot. Chi ha fatto appello alla detenzione a lungo termine in Holot sono stati: due eritrei richiedenti asilo e alcune ONG, tra cui Hotline per i Migranti e i Rifugiati, l'Associazione dei Diritti Civili in Israele, il Centro per lo Sviluppo dei Rifugiati Africani, i Medici per i Diritti Umani, Hotline per i lavoratori e ASAF.

I giudici della Corte Suprema hanno stabilito che i richiedenti asilo non possono rimanere in prigione per più di sessanta giorni anche se si oppongono all'espulsione volontaria, ma non vi è alcun problema per mandarli in un terzo paese. Secondo la legislazione vigente, è permesso tenere un cittadino straniero in detenzione per un tempo illimitato fino a quando tale persona "sia convinta" di accettare l'espulsione volontaria. Nella loro sentenza, i giudici hanno limitato in gran parte la capacità dello Stato di imporre l'espulsione a coloro che si oppongono alla detenzione a lungo termine.

La Corte Suprema ha parzialmente accettato l'appello fatto in nome di cittadini stranieri e organizzazioni per i diritti umani. Le organizzazioni che hanno ricorso in appello hanno accolto con favore la decisione. "La Corte Suprema ha stabilito oggi che non è permesso tenere in detenzione i richiedenti asilo per periodi indefiniti usando questo mezzo come uno strumento di pressione su di loro. Nella sua decisione oggi, la Corte Suprema ha deciso di non approvare un sistema draconiano e senza precedenti che consente di tenere in detenzione persone innocenti per un tempo illimitato".

Secondo queste organizzazioni, "dal 2012, 64.000 richiedenti asilo hanno vissuto in Israele. Oggi, vi sono solo 28.000 richiedenti asilo eritrei e 8.000 sudanesi".

Secondo i dati di Amnesty International, fino a giugno 2017, gli eritrei avevano presentato 8.490 domande di asilo e i sudanesi 5.274, per un totale di 13.764. A novembre dello scorso anno, 2.066 richieste erano state subito respinte e 1.350 sono state rifiutate dopo un processo sommario. 7.282 richieste non hanno ricevuto risposta. Secondo l'organizzazione, solo due sudanesi e otto eritrei hanno ricevuto lo status di rifugiato.

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