Aiuti congiunti durante la Shoah


La rivista di Yad VaShem, nel suo numero di giugno 2017, ha pubblicato un interessante articolo sui tentativi di aiuto congiunti da parte di leader religiosi ebrei e non. L'autrice è Irena Steinfeldt, direttrice del dipartimento che documenta i casi dei Giusti tra le Nazioni.

joachim alexopoulos

Il 30 settembre 1943 - Rosh HaShana - il Rabbino Moshe Pesach della comunità ebraica di Volos, Grecia, si recò all’ufficio dell'arcivescovo ortodosso greco Joakim Alexopoulos. Il rabbino disse all'arcivescovo che i tedeschi gli avevano ordinato di preparare l’elenco di tutti gli ebrei di Volos per il giorno successivo. L'arcivescovo contattò il console onorario tedesco, il quale suggerì che gli ebrei avrebbero fatto bene a lasciare immediatamente la città. Così l'arcivescovo scrisse una lettera ai capi del paese, ai membri del movimento clandestino e del clero e chiese loro di aiutare in qualsiasi modo gli ebrei in fuga.

Grazie a questa collaborazione, la maggioranza degli ebrei di Volos riuscì a fuggire sulle colline. Prima di partire, molti andarono dall'arcivescovo e gli affidarono i loro oggetti di valore. Circa 130 ebrei che rimasero a Volos furono arrestati nella notte del 24-25 marzo 1944, ma la maggior parte di loro, una comunità di circa 900 ebrei, fu salvata. Quando i sopravvissuti ritornarono dopo la liberazione, l'arcivescovo invitò tutti i suoi parrocchiani a restituire i loro beni.

Questo è un esempio di leader religiosi ebrei e non che hanno collaborato in numerose occasioni durante la seconda guerra mondiale per salvare gli ebrei. Anche il rabbino Nathan Cassuto della comunità ebraica di Firenze, Italia, si è reso utile per aiutare la comunità e i numerosi profughi venuti in città. Il rabbino, con la sua bicicletta, andava di casa in casa invitando gli ebrei a nascondersi nei villaggi e nei monasteri alla periferia della città. E quando conobbe l'arcivescovo Elia Dalla Costa, tra loro iniziò una grande collaborazione. L'arcivescovo Dalla Costa coinvolse in questa rete di aiuto anche i suoi sacerdoti e i monasteri religiosi. Padre Cipriano Ricotti disse che l'arcivescovo gli aveva dato un messaggio per i monasteri "molti dei quali non avrebbero aperto i loro cancelli se non fosse stato per la lettera scritta dall’arcivescovo". Alla fine del 1943, a causa di una spia, molti membri di questo comitato furono arrestati. Il Rabbino Cassuto fu deportato a Auschwitz e gli altri membri ebrei della rete divennero clandestini. Nonostante il pericolo, il clero e le suore continuarono questa attività di aiuto. Gli sforzi di salvataggio a Firenze, iniziati grazie al coinvolgimento del rabbino e dell'arcivescovo, continuarono ad andare avanti fino alla fine dell'occupazione tedesca, e grazie a loro furono salvate centinaia, se non migliaia di vite ebraiche.

Il rabbino Elie Bloch di Alsace era a Poitiers, in Francia, quando scoppiò la guerra e cominciò ad aiutare chi si trovava negli internati e i numerosi profughi che erano venuti nella regione. Qui incontrò padre Jean Fleury, sacerdote del campo rom a Poitiers. Quando nell’estate del 1942 iniziarono le deportazioni, con altri attivisti ebrei iniziarono insieme a far uscire clandestinamente i bambini ebrei dagli internati e a nasconderli in luoghi più sicuri. Dopo che il rabbino Bloch fu arrestato nel febbraio del 1943, padre Fleury lo visitò nel campo e avute le chiavi della sua scrivania riuscì a prendere i documenti incriminatori. Nonostante il rabbino avesse salvato tanti bambini, purtroppo non riuscì a portare in salvo la propria figlia e il 17 dicembre 1943 Elie e Georgette Bloch e la loro bambina Myriam furono deportati ad Auschwitz e uccisi. Come nel caso della rete clandestina fiorentina, il sacerdote continuò le operazioni di salvataggio dopo che i suoi collaboratori ebrei fuggirono o vennero arrestati. Quando lo Yad VaShem riconobbe padre Fleury come Giusto tra le Nazioni, il padre del rabbino Elie Bloch, il rabbino Yosef Bloch, scrisse: "Padre Fleury era un fedele amico di nostro figlio ... Quando il rabbino non fu in grado di salvare gli ebrei perseguitati o internati, padre Fleury prese il suo posto ... "

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