CMC: Migranti, conversazione con il Cardinal Tagle


Il Cardinal Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila, capitale delle Filippine, ha visitato la Terra Santa nel mese di luglio e ha rilasciato un’intervista sui migranti al Christian Media Center. Pubblichiamo qui di seguito il link dell’intervista.

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“I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame e dalla guerra”. Questo il tweet lanciato da Papa Francesco pochi giorni fa. In Israele il numero degli immigrati e rifugiati è aumentato. Si stima che la sola comunità filippina, secondo la stessa ambasciata, si aggiri intorno ai 31.000 immigrati, concentrati tra le città di Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. Per queste persone che hanno lasciato il proprio paese, la Terra di Gesù è un luogo per ricominciare.

Tagle: “L’emigrazione ha sempre fatto parte della storia umana. Molti sono i migranti sparsi in tutto il mondo, anche quelli delle filippine e se avessero avuto la possibilità avrebbero preferito stare nel loro paese. E allora perché emigrano? Alcuni per il semplice sogno di emigrare, ma per altri è un obbligo.”
Una realtà che ha suscitato lo sguardo attento e preoccupato della chiesa, che ha aperto le porte a questa nuova presenza cristiana in Israele.

Tagle: “Come possiamo prenderci cura dei migranti? Sono spaventati, soli, preoccupati e vulnerabili. Ed è la Chiesa che deve provvedere a dargli una seconda casa, una seconda famiglia”.

Caritas Internationalis, di cui il Card. Tagle è Presidente, lancerà una campagna mondiale a settembre per invitare le persone a incontrare i migranti, condividere storie ed esperienze con loro e a riconoscere una comune umanità.

Tagle: “Sono molti i migranti che riescono ad inviare denaro al proprio paese, ma soprattutto alle proprie famiglie, cosi che i loro figli possano avere una vita migliore, frequentare le migliori scuole… ma questo ha un costo in termini sociali: c’è una generazione di figli cresciuti con uno o entrambi i genitori assenti”.

Nel suo messaggio, in occasione della Pasqua 2017, Sua Eminenza ha voluto sottolineare come “L’emigrazione è una possibilità per le persone di fiorire come esseri umani. È una possibilità per loro di creare una vita migliore per sé stessi e per le generazioni future. Anche se forze distruttive come la guerra e la povertà distruggono la vita umana e familiare, l’emigrazione ci mostra la nobiltà dello spirito umano. Come Cristo nel suo viaggio verso la croce, l’emigrazione spinge le persone al di là dei confini fisici e mentali, e li porta attraverso deserti di solitudine e rifiuto”.

Tagle: “La ragione principale per cui vengono qui in Israele è per lavoro, per supportare le proprie famiglie e questo è già, di per sé, una missione. Non è, pertanto, solo guadagnare del denaro, ma è farlo per qualcuno, per un futuro migliore; questa è la missione. Spero che questo senso di missione non venga mai meno, e anche se vivono lontano da casa, dalle cose a loro più care, possano essere testimoni della loro identità cristiana e della loro fede”.

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