Tag Meir alla Knesset: celebrando i cinque anni della fondazione


La lobby contro gli attacchi "Price Tag" si e’ riunita nella Knesset il 26 dicembre 2016 per celebrare i cinque anni della fondazione dell'organizzazione “Tag Meir”, che combatte contro l’odio e il razzismo. Vi ha preso parte anche Padre David Neuhaus, Vicario del Patriarcato latino.

tag meir knesset

Il presidente della lobby, membro della Knesset Itzik Shmuli (Zionist Camp), e il suo vice, membro della Knesset Merav Ben Ari (All of us), hanno dato il benvenuto a tutti coloro che erano stati invitati alla Knesset dall’organizzazione Tag Meir. Lo scopo della lobby e’ quello di contribuire a promuovere una legislazione contro il fenomeno del “Tag Price”, dei crimini d'odio e del razzismo, e di farsi voce contro questo fenomeno, affermando che questo non fa parte del giudaismo. L'incontro della lobby e’ stato focalizzato sul dare ascolto alle voci illuminanti della religione. Questo alla luce del fatto che in questi ultimi anni la società è testimone del crescente fenomeno di religiosi che incitano atti di violenza sotto la copertura di scritti religiosi. La violenza, presumibilmente effettuata in nome di Dio, è una profanazione del nome di Dio, un'ingiustizia verso chi Dio ha creato ed e’ disprezzo della fede.

Dodici membri della Knesset hanno partecipato alla riunione, entrando e uscendo dalla sala durante la discussione. Anche il Dr. Gadi Gevaryahu, fondatore e capo dell'organizzazione "Tag Meir", ha dato il benvenuto agli invitati. L'organizzazione ha presentato ai membri della Knesset uno studio comparativo dal titolo "Incitamento al razzismo da parte dei religiosi: lacune nella applicazione della legge tra ebrei e musulmani". Tra gli invitati: il Rabbino Yaacov Negan di Otniel, Shaykh Muadh Odeh, deputato del capo della comunità Ahmadiyyah in Israele, la Rabbina Adina Bar Shalom, Padre David Neuhaus, Vicario del Patriarcato latino, il Rabbino Gilad Kariv, capo del movimento di riforma in Israele, la rabbina Tamar Elad Appelbaum, a capo della comunita’ di Zion, Ibtissam Mahamid di Furdis e molti altri.
Pubblichiamo qui di seguito il discorso che Padre David Neuhaus ha tenuto per l’occasione:

"Buona festa della luce a tutti i presenti – il Natale per i cristiani, l’Hannuka per gli ebrei e il compleanno del Profeta, celebrato pochi giorni fa, per i nostri amici musulmani.

Dio creò il cielo e la terra e il primo atto della creazione è stato quello della luce con la parola (una sola parola in ebraico) "E sia". Con una parola, Dio ha creato il visibile e l'invisibile.

Spesso viaggio lungo l’autostrada 1, che collega Gerusalemme con Tel Aviv, e mi viene spontaneo riflettere sul cartello pubblicitario che si trova lungo questa strada: "Le parole possono uccidere" - un cartello che mette in guardia dall’inviare i messaggi SMS mentre si guida. La parola di Dio dà vita, crea e apre gli orizzonti. Anche le nostre parole creano un mondo ma, spesso, le nostre parole non creano e non danno vita, ma piuttosto distruggono e uccidono, intrecciando un discorso di odio e insegnando il disprezzo verso l'altro che è diverso da me a causa della sua religione, la sua fede o la sua identità nazionale o culturale .

Come religiosi dobbiamo essere consapevoli del potere che hanno le nostre parole. Possono infiammare odio e disprezzo, ma possono anche costruire la pace e stabilire la giustizia. Non abbiamo alcuna autorità diretta, ma abbiamo grande influenza nella società. Dobbiamo avere coraggio e assumerci la propria responsabilità. Pesiamo ogni parola che esce dalla nostra bocca, ogni sillaba che diciamo, ogni espressione che è il frutto dei nostri scritti, in modo che sia una parola che ripari un mondo lacerato, che contribuisca alla luce che può vincere l'oscurità.

Se con le nostre parole facciamo risaltare la luce, forse i membri delle nostre comunità potranno vedere, con l'aiuto di questa luce, che tutta l'umanità è stata creata a immagine di Dio, senza distinzione di religione, di colore della pelle o di appartenenza nazionale o etnica. Con l'aiuto della luce che viene dalle nostre parole e azioni, i membri delle nostre comunità potranno vedere sul volto dell'altro, anche di colui che chiamiamo "nemico", la somiglianza del Padre, Creatore del cielo e della terra, che ci attende in cielo dove un giorno scopriremo che siamo tutti fratelli e sorelle".

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