Sapore di aceto


Jacob, un membro delle kehillot, ha scritto una riflessione sul vangelo di domenica scorsa.

vinegar kettle

5.00 - Mi sono alzato e sono andato in cucina per prepararmi un caffè. La giornata è iniziata presto e sarebbe stata lunga, piena di progetti e con una grande lista di cose da fare. Il bollitore elettrico era tutt'altro che pulito, sia dentro che fuori. Proprio come la mia vita. Ho indossato una maglietta pulita. Ero troppo occupato a pensare alla mia vita "interiore". Ero troppo occupato anche per dire una breve preghiera (qualcosa di cui mi sono reso conto solo quando ho messo per iscritto queste parole). Sì, non c'era tempo per pulire la parte esterna del bollitore, ma il pensiero di bere il caffè con acqua sporca mi spaventava. Così ho versato mezza bottiglia di aceto nel bollitore elettrico e l’ho fatto bollire. E’ molto semplice - far bollire un po' di aceto per pulire l’interno del bollitore e poi risciacquare bene - zero sforzi per ottenere un buon risultato. Devo concedere al mio bollitore questo semplice trattamento periodicamente.

5.30 – Ho svegliato mia moglie e i bambini. Abbiamo fatto colazione con una quantità ragionevole di irritazione per esserci svegliati presto.

6.00 – Siamo saliti in macchina e abbiamo iniziato il nostro viaggio di 2 ore.

8.00 - Siamo arrivati in un ufficio molto importante per il nostro importante evento che era stato programmato 2 mesi prima e che era la priorità numero uno sulla mia lista delle cose da fare oggi.

9.00 - La questione molto importante era stata sistemata, nessuna domanda, nessuna confusione, nessun problema - Non riuscivo a credere che era andato tutto così liscio.

10.00 - Uno snack in Aroma, una breve pausa prima delle inevitabili fastidiose spese del venerdi’.

13.00 - Ho chiamato un mio vecchio amico per dirgli che eravamo a Tel Aviv e per chiedergli quando ci saremmo visti. Ha risposto dicendo che erano andati a Tiberiade per un barbecue e un momento di preghiera e ci ha invitato ad unirci a loro. I suoi inviti sono sempre un piacere, cosi’ siamo partiti per Tiberiade.

Pensate forse chemi ricordavo che quel mattino avevo pulito il bollitore elettrico con l’aceto? No di certo. Dopo altre tre ore di viaggio, siamo arrivati a Tiberiade, risolvendo il problema della sistemazione mentre eravamo per strada poiche’ questo viaggio non era in programma.

18.30 - Quando siamo finalmente arrivati, abbiamo scoperto che "il momento di preghiera" era in realtà una lectio divina. Voglio essere onesto. Ho percorso un centinaio di miglia per vedere il mio amico e ne avrei percorso un altro centinaio se fosse stato necessario. Ero davvero grato per l'invito e per l'opportunità di partecipare alla preghiera con lui e con gli altri, persone della comunità di Giaffa a me molto care. E anche i bambini si sono divertiti molto.

E l'aceto? Cosa centra l’aceto con un incontro gioioso, un lungo viaggio e altre avventure? Qualcuno ha forse portato aceto per il barbecue?

Ho scoperto poi che l’aceto si trovava nel testo che avevamo letto e meditato: i soldati offrirono aceto a Gesù. Quella lettura mi ha fatto ricordare cio’ che avevo fatto quella mattina e ho iniziato a pensare all'aceto e al suo significato nella mia vita. Quel mattino, quando ho pulito il bollitore, non sapevo di questa lettura né del nostro viaggio inaspettato a Tiberiade. Mi rendo conto che può sembrare assurdo perché le persone con le quali mi trovavo avevano condiviso le loro riflessioni sulla paura di morire, su come Gesù conforta i moribondi, su quanto sia importante avere una persona cara vicino a noi nel nostro ultimo momento di vita, su come solo Cristo può portarci “all’altra riva”. Hanno parlato del regno di Cristo e di come i soldati e altri lo deridevano. E io avevo il mio bollitore elettrico davanti ai miei occhi.

Mi sono chiesto perché i soldati hanno dato aceto a Gesù. Per umiliarlo? Il vino viene dato ai re e ai nobili, invece al crocifisso viene dato aceto. Era troppo ovvio, deve esserci qualcosa di diverso qui in questa storia dell’aceto per me personalmente.

Ho visto morire i miei nonni. I loro ultimi giorni sono stati di grande sofferenza fisica, la loro morte in realtà li ha sollevati dal dolore. Penso che erano così esausti da non avere piu’ paura della morte. L'esperienza di stargli vicino in quel momento e’ stata triste, ma allo stesso tempo mi ha dato una sensazione di aver raggiunto qualcosa di importante, di aver compiuto il mio dovere e aver raggiunto l’apice del nostro rapporto, di aver avuto l'opportunità di condividere con loro tutto il mio amore. Almeno, spero di averlo fatto. Se dovessi tradurlo nella lingua del gusto, lo chiamerei sicuramente un sapore dolce-amaro. Come lo stufato dolce-amaro di mia nonna che ero solito mangiare.

L’aceto rimuove lo sporco dal bollitore elettrico e, probabilmente allo stesso modo, i momenti amari della mia vita rimuovono i pezzi induriti della mia mente, delle mie emozioni e della mia fede. Allora l'aceto degli eventi tristi dovrebbe farmi apprezzare ancora di piu’ quelli dolci e farmi ricordare di lodare Dio per avermeli donati?

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