Ziv: Parashat Ekev 2


Ogni settimana, Gad Barnea o Sr. Agnese della Croce (della Comunita’ delle Beatitudini) propongono una riflessione su un brano del Pentateuco che viene letto nella sinagoga (parashat hashavua). Questa settimana il brano e’ tolto dal Libro del Deuteronomio 7,12 – 11,25 con l’haftarah (lettura aggiunta) dal Profeta Isaia 49,14-51,3. La loro riflessione e’ chiamata “ziv” – raggio di luce.

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Una terra dove scorre latte e miele …

Nella nostra Parasha, Mosè dice al popolo di Israele: "Baderete di mettere in pratica il comando che oggi vi do" (Dt 8,1). La parola "comando" è al singolare e non al plurale, e questo fatto ha colpito molti commentatori: è così per dimostrare che l'intera serie dei comandamenti è da considerarsi come una singola unità o, al contrario, è per dimostrare che l'osservanza di un solo comandamento equivale all’osservanza di tutti? Le risposte sono diverse. Rashi inizia il suo commento su questo versetto semplicemente dicendo "leggi secondo il senso comune", che è di poco aiuto dal momento che il senso comune, in questo caso, è tutt'altro che chiaro. Il Talmud (Sanh. 111a) ci parla di una discussione su questo argomento: "Pertanto gli inferi dilatano le fauci, spalancano senza misura la bocca" (Isaia 5,14). Resh Lakish spiega: [E’] per colui che non osserva anche un solo comando. Il rabbino Johanan gli disse: non è piacevole al Santo, benedetto Egli sia, che tu dici così. Piuttosto [di’], che non ha conoscenza anche di un solo comando".

Due visioni poste in opposizione. Possiamo capire che i precetti rappresentano un corpo di elementi che si completano reciprocamente, così come le membra del corpo formano un solo corpo. D'altra parte, possiamo considerare che osservare anche un solo comandamento è sufficiente per portare una persona sulla via della perfezione, perché tutta la Torah è contenuta in ciascuno di essi. Un altro commentatore, R. Joseph Elbo, nel suo Sefer ha Ikarim 3,29, solleva la questione: se quest'ultima affermazione è vera, perché Dio ci ha insegnato a osservare tanti altri comandamenti con così tanti dettagli per ciascuno di essi? Tuttavia, considerando che l'osservanza dei comandamenti senza una sola trasgressione va oltre la capacità umana, nessuno potrebbe mai raggiungere la perfezione umana, che è un paradosso: la Torah potrebbe essere un ostacolo per il raggiungimento del proprio scopo ... Egli conclude affermando che anche osservando correttamente un unico comandamento una persona può raggiungere la perfezione. Questo approccio sottolinea la diversità e l'unicità degli esseri umani. La molteplicità dei comandamenti non è solo quantitativa, ma anche qualitativa, fornendo percorsi alternativi e una varietà di possibilità per adorare il Signore e, quindi, raggiungere la perfezione umana. Shabbat shalom.

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