Ziv: Parashat Shemini 2


Ogni settimana, Gad Barnea o Sr. Agnese della Croce (della Comunita’ delle Beatitudini) propongono una riflessione su un brano del Pentateuco che viene letto nella sinagoga (parashat hashavua). Questa settimana il brano e’ tolto dal Libro del Levitico 9,1 – 11,47 con l’haftarah (lettura aggiunta) dal 2 Samuele 6,1 – 7,17. La loro riflessione e’ chiamata “ziv” – raggio di luce.

ziv shemini2Nadab e Abiu, figli di Aronne …

Questa Parasha tratta un tema particolare e piuttosto tragico: la storia di un padre che seppellisce suo figlio. In questo brano, il sommo sacerdote Aronne ha perso entrambi i suoi figli. Si avvolge nel silenzio e contiene il suo dolore. Il testo non dice molto sulle ragioni per cui Nadab e Abiu morirono di una morte così brutale e molti commenti sono stati scritti per cercare di spiegare la causa della collera divina. Uno dei commenti spiega che i due figli sono morti perché sono andati oltre cio’ che fu ordinato loro di fare. Hanno offerto un fuoco di propria iniziativa: un "fuoco illegittimo" ... Ma ci si può chiedere: Da nessuna parte nella Torah si dice che non si dovrebbe fare ciò che non si chiede di fare ... La risposta può essere trovata in un’altra parte del testo. Nel versetto 10,16, il verbo "darash" (ricercare) si ripete ed è tradotto con "informarsi". Mose’ sta cercando il capro che è stato bruciato, invece di essere mangiato come è stato richiesto. Ed e’ proprio qui, nella ripetizione del verbo "darash", che la tradizione colloca il centro della Torah, dicendo che la ricerca e l’informazione sono fondamentali per la comprensione del testo. Non è possibile leggere il testo della Bibbia senza cercare di interpretarlo, di studiarlo. E per questo e’ necessaria la partecipazione del lettore. Questo è uno dei temi principali della tradizione rabbinica. Il testo deve essere studiato e discusso. Viene quindi mantenuta la spiegazione che formerà il corpo del Midrash e del Talmud. È il lavoro incessante della tradizione vivente, che riveste la Bibbia stessa. Ma questo lavoro di ricerca e di innovazione della tradizione deve essere fatto in una cornice precisa, con regole di interpretazione e metodi rigorosi: l’innovazione e l'iniziativa creativa sono necessarie, ma solo all'interno di determinati confini. E queste regole ermeneutiche, essendo parte della tradizione, devono essere rispettate.

Il commento spiega quindi che il peccato di Nadab e Abiu era quello della presunzione, non hanno seguito l'insegnamento degli anziani, ma hanno preferito seguire la propria volontà. Da qui l'importanza della tradizione.

Un altro conteggio di parole o lettere porta alla conclusione che il centro della Torah si trova altrove nella stessa Parasha. Nel versetto 11,42 che si occupa di animali ritualmente impuri, si apprende che non si dovrebbero mangiare gli animali che "strisciano sulla terra". Il "vav" di questa parola è più grande delle altre lettere. La lettera "vav" ha la forma di un uomo in piedi. La postura eretta di un essere umano dovrebbe stare al centro della Torah ... Shabbat shalom.

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