I consigli dell’Arcivescovo Villegas su come tenere le omelie


L’Arcivescovo Filippino Lingayen-Dagupan Socrates Villegas, che è anche presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, il Giovedi’ Santo del 2 aprile 2015, ha dato consigli su come tenere le omelie, consigli utili per tutti i sacerdoti.

Omelie lunghe, cavillose, ripetitive, irrilevanti, impreparate sono segni di una vita spirituale malata del sacerdote. San Giuseppe da Copertino diceva: "Un predicatore è come una tromba che non produce alcun segnale a meno che non si soffi dentro. Prima di predicare, prega in questo modo: Signore, tu sei lo spirito, io sono la tua tromba. Senza il tuo respiro non posso produrre alcun suono".

Non è abbastanza preparare le nostre omelie; il bravo sacerdote deve prepararsi. La predicazione è un ministero dell'anima e del cuore non solo un ministero delle corde vocali e delle cellule cerebrali. La nostra vita spirituale è il vero fondamento delle nostre omelie. La questione non è quello che predichiamo, ma piuttosto chi predichiamo? Noi predichiamo solo e sempre Gesù Cristo.

Come possiamo guarire dalla cultura prevalente di abusi delle omelie? Quali sono i rimedi?

Prima di tutto è la sincerità del sacerdote. Si può predicare a stomaci vuoti se lo stomaco del parroco è vuoto come quello dei suoi parrocchiani. Le nostre omelie miglioreranno se diminuiamo il nostro amore di parlare e aumentare il desiderio di ascoltare. Quando la nostra omelia è semplicemente un discorso, ripetiamo solo quello che sappiamo, ci stanchiamo e ci sentiamo vuoti. Quando ascolti e preghi prima di parlare, impari qualcosa di nuovo e la tua omelia sarà esuberante e fresca. Saremo omelisti migliori se avremo il coraggio di odorare di nuovo come le pecore.

La seconda sfida del nostro tempo è la semplicità - semplicità del messaggio e ancora di più, una maggiore semplicità di vita. La semplicità di vita ci aiuterà anche a smettere di parlare di soldi e della raccolta di fondi nell'omelia; parlare di denaro non è mai stato edificante. Semplicità significa evitare di usare il pulpito come un mezzo per rivolgerci a quelli che si oppongono a noi. Semplicità chiede anche che continuiamo a tenere lontana la politica dal pulpito. Semplicità nelle omelie significa non desiderare di far ridere o piangere - questo è per le telenovelas e per gli spettacoli di mezzogiorno. La semplicità nelle omelie porta le persone a chinare il capo e a colpirsi il petto con il desiderio di cambiare vita, cercando la misericordia di Dio. Essere semplice è essere grande agli occhi di Dio. Il semplice stile di vita dei sacerdoti è l'omelia più facile da capire.

La terza e ultima sfida è lo studio. Non si deve smettere di leggere e studiare dopo il seminario altrimenti mettiamo in pericolo le anime dei nostri parrocchiani. Se smettiamo di studiare, costringiamo la nostra gente a leggere il cosiddetto libro aperto della nostra vita - il fumetto della nostra vita, difficilmente stimolante, addirittura ridicolo e terribilmente scandaloso. L'omelia diventa la nostra storia e non la storia di Gesù. La lettura continua di un libretto bancario non è un buon modo per preparare le nostre omelie.

Fai attenzione alla tua vita. La gente ci guarda molto piu’ che ascoltarci. Sii sincero e vero. Una doppia vita, una vita oscura e segreta è stressante.
Stai attento a come prepari ogni omelia. Dio ti giudicherà per ogni parola che pronunci. Credi a quello che leggi. Insegna ciò che credi. Metti in pratica ciò che insegni.

Stai attento a come prepari ogni omelia. Vogliono sentire Gesù non te; solo e sempre Gesù.

Prepara ogni omelia. Abbi compassione del popolo di Dio. Non abusare delle omelie. Fa che la tua omelia ispiri e infiammi i cuori.

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