Mercoledi’ delle Ceneri

In questo giorno i fedeli si avvicinano all’altare dove il sacerdote cosparge il capo di cenere o fa il segno della croce sulla fronte con le ceneri, dicendo: “Convertiti e credi al vangelo”, oppure: “Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai”. Secondo la tradizione, le ceneri provengono dalle palme che sono state usate la Domenica delle Palme precedente (che ricorda l’ingresso di Gesu’ in Gerusalemme, l’inizio della Settimana Santa).

Le ceneri, come segno di pentimento che accompagna il digiuno, derivano dalle Scritture del popolo di Israele. Il riferimento alle ceneri sul capo lo si trova in 2 Samuele 13,19, nel libro di Ester 4,1 e in Daniele 9,3. Nel Libro di Giona il re di Ninive e il suo popolo siedono sulle ceneri come segno di pentimento. Una delle letture di questo giorno (Gioele 2,12-18) ricorda l’inizio del digiuno di penitenza: “Lacerate il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perche’ egli e’ misericordioso e benigno” (Gioele 2,13).

Nel Vangelo di San Matteo, Gesu’ dà questi insegnamenti circa il digiuno: “E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verita’ vi dico: hanno gia’ ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perche’ la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che e’ nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserá” (Matteo 6,16-18).

(In diversi posti del mondo cattolico i giorni che precedono il digiuno sono noti come giorni di Carnevale – letteralemente, l’ultima possibilita’ di mangiare carne).