Quaresima

L’origine del digiuno quaresimale lo si trova nelle Scritture di Israele e nel Nuovo Testamento. Il digiuno e’ un segno importante di pentimento, accompagnato dalla preghiera e dalla supplica. I quaranta giorni ci ricordano i quarant’anni che il Popolo d’Israele ha trascorso nel deserto prima di entrare nella Terra Promessa. Allo stesso modo, Mose’ digiuno’ per quaranta giorni supplicando Dio di perdonare i peccati del popolo (Deuteronomio 9,25). Anche Gesu’ digiuno’ per quaranta giorni nel deserto dopo il suo battesimo al Giordano e prima del suo rifiuto definitivo al diavolo e della sua adesione alla Parola di Dio (Matteo 4,1-11; Marco 1,12-13; Luca 4,1-13).

Durante la Quaresima, i cristiani sono invitati a vivere un tempo di sacrificio e di astinenza dai piaceri del mondo, pregando con maggiore intensita’ cosi’ che, con la grazia del Signore, possano rafforzare il desiderio di ritornare a Dio. Si preparano ad accompagnare Gesu’ lungo i suoi ultimi giorni sulla terra mentre porta la croce e muore sul Golgota cosi’ da essere con lui nella gloria del suo regno. Questo tempo di purificazione e’ necessario per essere fedeli alla propria vocazione cristiana.

Nella tradizione cattolica, digiuno non significa totale astensione dal mangiare e dal bere (anche se questo avviene in alcune Chiese Orientali). Molti cattolici (e anche Ortodossi) non mangiano carne o i suoi derivati durante il digiuno (e alcuni non mangiano anche latticini). Le severe leggi della Chiesa cattolica sono state sottoposte ad una riforma dopo il Concilio Vaticano II. Tuttavia, ancora oggi i cattolici sono tenuti a riflettere sui modi in cui possono purificare il loro cuore e su come prepararsi alla Pasqua. Ecco alcuni esempi: limitarsi nel mangiare, compiere buone azioni, riconciliarsi con gli altri, fare volontariato ed essere caritatevoli.