Ziv Parashat Hayei Sarah


Ogni settimana, Gad Barnea o Sr. Agnese della Croce (della Comunita’ delle Beatitudini) propone una riflessione su un brano del Pentateuco che viene letto nella sinagoga (parashat hashavua). Questa settimana il brano e’ tolto dal Libro della Genesi 23,1 – 25,18 con l’haftarah (lettura aggiunta) dal 1Re 1,1 - 31. La loro riflessione e’ chiamata “ziv” – raggio di luce.

ziv hayei sarah

Nostra sorella, possa tu essere sorgente di migliaia e decine di migliaia!

Questa lettura presenta due diverse situazioni in cui viene risaltata la generosita’. Sembrano essere simili, ma le loro conseguenze sono molto diverse. Efron, abitante di Canaan, offre ad Abramo, che e’ in lutto per la morte di Sara, la prima matriarca di Israele, un appezzamento di terreno. A prima vista, questo sembra un atto di grande generosita’ ... eppure Abramo rifiuta la proposta. Cosi’ Abramo corre il rischio di offendere pubblicamente il donatore generoso. E’ evidente che la scena e’ di pubblico dominio: il testo dice che Efron propone un prezzo ad Abramo – una somma esorbitante: quattrocento shekel, che a quel tempo bastava per vivere molti anni. Efron dice: “Che cosa e’ mai tra te e me?”. Il saggio patriarca ha capito la trappola di Efron: mentre concede liberamente e senza alcun pagamento il suo campo sotto gli occhi di tutti, ha fatto di Abramo il suo “debitore”, e lui stesso un protettore. In questo modo ha privato Abramo di una parte della sua liberta’. Fortunamente, Abramo comprende chiaramente il pericolo ed e’ pronto a pagare il prezzo della sua liberta’. E qui e’ in gioco l’alleanza. Cosi’, per la prima volta, viene acquistata una parte della terra di Canaan. Ci sono due altri luoghi nella Bibbia che sono stati acquistati: a Sichem, per seppellire Giuseppe (Genesi 33,18ss e Giosue’ 24,32), e il campo di Arauna’ il Gebuseo, dove verra’ innalzato il Tempio (2 Samuele 24,18-25). L’enorme quantita’ di denaro chiesto da Efron ci da’ un’idea di cio’ che sperava di ottenere da Abramo ...

Piu’ tardi, Rebecca attinge acqua dal pozzo per abbeverare i cammelli di Eliezer, un compito difficile che accetta di compiere per uno sconosciuto ... Il resto del racconto e’ noto: Eliezer riconosce in questa donna la moglie che sta cercando per Isacco, figlio di Abramo. E il gesto generoso e gratuito di Rebecca sara’ il segno che lei e’ la donna prescelta. E’ scelta per “fondare la casa di Israele”, cosi’ come e’ scritto nel libro di Rut (4,11), per perpetuare l’alleanza conclusa con Abramo.

Nei racconti dei patriarchi, molti incontri hanno luogo presso i pozzi nel deserto. Secondo la tradizione, questo e’ un segno della Torah, la parola di vita che ci permette di osservare l’alleanza. Cosi’ dice il profeta Amos (8,11): “Non fame di pane, ne’ sete di acqua, ma d’ascoltare la parola del Signore”, e Isaia: “La saggezza del Signore riempira’ il paese come le acque ricoprono il mare” (11,9). Sono stati i patriarchi che hanno incominciato a scavare pozzi, cioe’ a ricevere la rivelazione della legge. Il pozzo e’ anche un segno di fecondita’: e’ dato da Dio, come si vede nella vita delle madri di Israele. Rebecca stessa concepira’ solo dopo la preghiera di Isacco. Shabbat Shalom.

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