Festa della Trasfigurazione – 6 Agosto


Lucia, della comunita’ di Gerusalemme, racconta che questa festa e’ stata istituita per ricordare un evento che e’ narrato nei tre Vangeli sinottici e nella Seconda Lettera di Pietro. Mentre si avvicinava l’ora della sua passione e morte, Gesu’ ha permesso a tre dei suoi discepoli di essere testimoni della sua gloria.

La storia di questa festa risale al IV secolo quando l’imperatrice Elena fece costruire la Chiesa della Trasfigurazione sul Monte Tabor, in Galilea, il luogo dove la tradizione cristiana ha collocato l’evento. Nel V secolo la festa era comune alle Chiese d’Oriente e oggi questa festa e’ una delle dodici grandi feste celebrate nella Chiesa ortodossa. Nella Chiesa occidentale, per molti anni, la festa era celebrata solo localmente, divenne una festa ufficiale solo a partire dal XV secolo. (Possiamo notare che questa e’ la prova di una differenza importante: la Chiesa d’Occidente enfatizza la passione del Signore, mentre la Chiesa d’Oriente pone l’accento sulla sua gloria divina). I grandi mistici in Oriente, come i Padri del deserto o San Serafino di Sarov, ricevono la grazia della Trasfigurazione o “la luce del Tabor”, mentre i mistici occidentali considerano come suprema grazia ricevere le stimmate del Signore (le piaghe che Cristo ha ricevuto durante la sua passione). Non e’ un caso che il luogo piu’ santo della cristianita’ e’ chiamato “il Santo Sepolcro” in Occidente mentre in Oriente “Chiesa della Risurrezione”).

I Vangeli (Matteo 17,1-9; Marco 9,2-13; Luca 9,28-36) descrivono la Trasfigurazione di Gesu’ come un evento parallelo alla rivelazione sul Sinai. Una montagna alta, una nuvola che la copre (cfr Esodo 19) nella quale entrano i testimoni scelti mentre gli altri rimangono all’esterno (Esodo 20,21), e che vedono la gloria di Dio (Esodo 24,9-11), una grande luce (Esodo 24,17), la voce del Signore nel mezzo della nuvola (Esodo 24,16) ... e gli apostoli addormentati che improvvisamente si svegliano per vedere la gloria di Dio. (Secondo la tradizione ebraica, al Sinai i figli di Israele si svegliarono un po’ troppo tardi e non videro l’inizio della Teofania (e questa e’ l’origine dell’abitudine di rimanere svegli tutta la notte in occasione della festa del Dono della Torah (Shavuot) cosi’ da essere pronti all’avvicinarsi del mattino).

Al risveglio, i discepoli vedono Gesu’ che irradia una luce particolare che non e’ di questa terra, mentre parla con Mose’ ed Elia – i due profeti maggiori di Israele con i quali Dio ha parlato sul Sinai: con Mose’, nella voce del tuono, nei lampi e nel suono fortissimo della tromba (Es 19,16); con Elia, nel “mormorio di un vento leggero” (1Re 19, 11-12). Ora Dio parla loro attraverso l’Uomo.

Per questi tre discepoli eletti, la nuova Chiesa ha preparato un posto speciale, anche se non e’ il posto chiesto da Giacomo e Giovanni, accecati dalla visione della gloria di Gesu’: di sedersi uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra nel suo Regno, una richiesta che provoca Pietro, che ha gia’ un ruolo di leader, e che fa arrabbiare gli altri discepoli. Pietro sara’ il capo della Chiesa sulla terra. Giacomo sara’ il primo discepolo a morire martire. Giovanni sara’ l’ultimo testimone della vita terrena di Gesu’ che portera’ la Chiesa verso le profondita’ della vita mistica. Questi tre discepoli sono stati tra i primi ad aver lasciato tutto per seguire Gesu’. E solo loro sono stati testimoni di alcuni eventi particolari: la prima guarigione nella casa di Pietro, quella della suocera (Marco 1,29-31), la pesca miracolosa (Luca 5,1-11), la risurrezione della figlia di Giairo (Luca 8,49-56), la preghiera di Gesu’ al Getsemani (Matteo 26,36-46). Solo a loro era stato concesso di vedere Cristo nella sua gloria in modo che la loro fede possa essere rafforzata in vista delle prove ancora da venire.

Sul monte della Trasfigurazione, ci viene data un’immagine della pienezza della Chiesa e della Rivelazione: Mose’ – la Torah; Elia – i profeti; gli apostoli – il Nuovo Testamento, tutti riuniti attorno a Gesu’ e in Gesu’. L’Israele della prima alleanza e l’Israele della nuova alleanza, con Pietro che Dio scelse per annunciare la parola della Buona Novella ai pagani (Atti 15,7), cosi’ che anche loro possano intrapprendere la via del pentimento che conduce alla vita vera (Atti 11,18). Intorno a Gesu’, la Chiesa si riunisce, quelli della prima alleanza e quelli della nuova alleanza, con tutta la ricchezza dei suoi carismi e dei suoi doni: dell’autorita’ e del servizio, della predicazione che porta alla testimonianza e anche al martirio, e della contemplazione mistica. Chiesa celeste e Chiesa terrena. Unita’ del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Come al Battesimo al Giordano, il Padre rende testimonianza al Figlio: “Questo e’ il mio Figlio prediletto, in cui mi sono compiaciuto. Ascoltatelo”.

Non a tutti e’ permesso di salire sul Sinai e di ricevere le rivelazioni divine. Tuttavia, qui e ora, sulla terra: “Ascoltatelo!”. Perche’ “In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati" (Atti 4,12).

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