Festa dell’Ascensione del Signore


La festa dell'Ascensione di Gesù al cielo si celebra il Giovedi’ della sesta settimana di Pasqua (40 giorni dopo Pasqua). Lucia, della comunità di Gerusalemme, ci spiega l'importanza di questa festa.

La solennita’ dell'Ascensione del Signore fa parte del ciclo pasquale e si celebra 40 giorni dopo Pasqua. E’ una delle celebrazioni cristiane più importanti e più antiche. La festa è già menzionata nel quarto secolo. A quel tempo si celebrava a Gerusalemme nel quadro delle feste di Pentecoste, ed era caratterizzata da una solenne processione sul Monte degli Ulivi, da dove Gesù ascese al cielo. Le più antiche formulazioni della fede cristiana, risalenti al primo e secondo secolo, parlano dell'Ascensione del Signore, dopo la sua risurrezione, come uno degli eventi più importanti della missione terrena di Gesù Cristo (cfr 1 Timoteo 3,16). L'importanza dell'Ascensione è anche sottolineata in molte antiche preghiere eucaristiche (anafore).

L'evento dell'Ascensione lo si trova nei Vangeli di Marco e Matteo, così come negli Atti degli Apostoli. Dopo la sua risurrezione, Gesù apparve ai discepoli ancora dubbiosi per quaranta giorni, prima a Gerusalemme e poi in Galilea, preparando la sua Chiesa, nata sotto la croce, per ricevere il battesimo dello Spirito Santo, in modo da continuare la sua opera sulla terra, portare la Buona Novella al mondo intero. Con l’avvicinarsi della Pentecoste (Shavuot - la Festa delle Settimane), i discepoli andarono a Gerusalemme dove Gesù apparve loro per l'ultima volta, diede loro le ultime istruzioni e li benedisse, comando’ loro di annunciare la Buona Novella a tutte le genti, dopodiche’ ascese al cielo davanti ai loro occhi. Tuttavia, questa non era una separazione. Infatti Gesù disse: "Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (Mt 28,20).

"Da quel momento, egli non è a Gerusalemme, né a Betlemme, né a Nazareth, né sul monte, in pianura, nel mare, né in città, ma piuttosto – si trova ovunque. Egli è seduto alla destra del Padre ed è lì dove Dio è – ovunque. Pertanto, dovunque noi siamo e in qualsiasi momento lo possiamo chiamare e lui verra’. E’ il nostro Signore, ci ascolta, perché è sempre con noi, fino alla fine del mondo" (Padre Alexander Men, Omelia per la festa dell'Ascensione).

In questo giorno la Chiesa commemora l'ultima apparizione del Risorto ai suoi discepoli e cio’ segna la fine della sua missione terrena - l'opera di salvezza - dal momento della sua incarnazione, alla sua morte redentrice, alla risurrezione e fino alla sua ascensione al cielo, dove è seduto nella gloria alla destra di Dio Padre. "Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre" (Giovanni 16,28).

L'Ascensione del Signore indica la pienezza della nostra salvezza: la redenzione si ottiene grazie ala risurrezione di Cristo crocifisso e, come l’eterno Sommo Sacerdote, entra, con il proprio sangue, il santuario celeste (Ebrei 9,12, 24-26). Da allora in poi il Cristo, seduto sul trono con il Padre, intercede incessantemente per tutti coloro che vengono al Padre per mezzo di lui. E’ necessario ricordare che la nostra vera città è nei cieli con Cristo (Filippesi 3,20), secondo la sua promessa: "Io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avro’ preparato un posto, ritornero’ e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io" (Giovanni 14, 2-3). “Se moriamo con lui, vivremo anche con lui” (2Timoteo 2, 11-12).

Con la sua Ascensione, Gesù ha unito il cielo e la terra: il suo misterioso Corpo - la Chiesa - è sulla terra, ma il suo capo - Cristo - regna già nei cieli. Gesù seduto alla destra del Padre segna la venuta del Regno di Cristo, il compimento della visione del profeta Daniele circa il Figlio dell'uomo: "A lui fu dato potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto" (Daniele 7,14). Da questo momento, gli apostoli diventano testimoni del suo Regno che non avrà fine. Questa testimonianza è diventata possibile perché Gesù, in se stesso, ha elevato la natura umana al cielo e così ha preparato il genere umano a ricevere lo Spirito.

Nel frattempo, sulla terra, con l'Ascensione di Cristo e, in attesa della sua seconda venuta, e’ terminato il tempo del "toccare" e ha inizio quello della fede. "Ciò che era visibile nel nostro Salvatore è ora racchiuso nei sacramenti. La nostra fede deve essere ancora più perfetta e forte, perche’ l'insegnamento ha sostituito la visione e i suoi comandamenti devono essere accolti dai cuori dei fedeli illuminati dalla luce celeste" (San Leone Magno, Sull’Ascensione). Assunto in cielo, dopo aver portato a termine la sua missione fino alla fine, Gesù rimane nella sua Chiesa, che è il "primo frutto del Regno di Cristo sulla terra" (Lumen Gentium 53). Dopo aver stabilito le fondamenta della Chiesa, confida agli apostoli i lavori di costruzione, con l'aiuto dello Spirito Santo che riceveranno il giorno della Pentecoste.

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