Festa di San Giacomo il Giusto – 3 Maggio


Giacomo il Giusto la cui festa viene celebrata dalla Chiesa cattolica il 3 Maggio, è il santo patrono del nostro Vicariato per i cattolici di lingua ebraica in Israele


Nel Nuovo Testamento ci sono tre personaggi che portano il nome di Giacomo e che hanno giocato un ruolo importante nella Chiesa primitiva. Due di loro erano tra i Dodici Apostoli: Giacomo figlio di Zebedeo, fratello di Giovanni, uno dei discepoli piu’ vicini a Gesu’ e il primo apostolo a morire martire (nell’anno 44 circa, confronta la descrizione in Atti 12), e Giacomo figlio di Alfeo. Ma c’e’ anche un Giacomo chiamato “fratello del Signore” che e’ stato il primo Vescovo di Gerusalemme (identificato come Giacomo il Giusto).

Il Nuovo Testamento non ci da’ dettagli sulla sua vita. Al tempo del Nuovo Testamento, il termine “fratello” era usato per indicare fratellastri e/o cugini (cf. Genesi 13,8). Sembrerebbe che Giacomo fosse uno di quelli vicini a Gesu’, anche se all’inizio viene nominato come uno dei fratelli di Gesu’ che non credono in lui (cf. Marco 3,21; Giovanni 7,5). I fratelli sono menzionati per nome in un altro testo che parla della loro mancanza di fede (Marco 6,3; Matteo 13,55). La tradizione ci dice che Giacomo piu’ tardi e’ diventato uno dei settanta apostoli inviati da Gesu’ a predicare (Luca 10,1).

Comunque, Giacomo e’ diventato una figura di spicco nella prima comunita’ dopo la risurrezione di Gesu’. Paolo lo cita come uno di quelli che hanno visto il Cristo risorto (1Corinti 15,7). Secondo una tradizione raccontata da San Girolamo, questa rivelazione e’ avvenuta a Gerusalemme quando Giacomo e’ salito alla Citta Santa con i suoi fratelli per la festa di Pasqua. Luca racconta che i fratelli di Gesu’, che prima non credevano, erano un cuore solo con Maria e gli apostoli dopo l’ascensione di Gesu’ al cielo (Atti 1,14). Secondo la stessa tradizione raccontata da Girolamo, al tempo dell’ascensione, il Signore affido’ la guida della Chiesa di Gerusalemme a Giacomo mentre ha detto a Pietro e agli altri apostoli di essere suoi testimoni “a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra” (Atti 1,8). Una serie di eventi sono descritti nel Nuovo Testamento che illustrano l’autorita’ di Giacomo, un pilastro della prima comunita’, dal 36 in poi (per esempio in Galati 1,18-19; Atti 12,17; e ancora Galati 2,9). Giacomo conclude il Consiglio di Gerusalemme con parole risolute sull’assorbimento dei Gentili credenti nella Chiesa di Cristo.

Secondo la tradizione questo “fratello del Signore” ha elaborato la Lettera di San Giacomo che era stata scritta nel 58 circa. In essa lo spirito del Vangelo si intreccia con la tradizione ebraica biblica e orale – una bella espressione della spiritualita’ Giudeo-cristiana della Chiesa di Gerusalemme.

Lo storico Giuseppe Flavio riporta il martirio di Giacomo, fratello del Signore. Nel 62, il sommo sacerdote Anna aveva accusato Giacomo, fratello di Gesu’, perche’ molti venivano da lui per venerarlo come “uomo giusto” per la santita’ della sua vita. Fu condannato dal Sinedrio e lapidato. Diverso e’ cio’ che si narra nella tradizione cristiana: Giacomo fu portato sul pinnacolo del tempio e li’ avrebbe dovuto scoraggiare il popolo dal seguire Gesu’. Invece Giacomo proclama la fede in Gesu’ Figlio di Dio, seduto alla destra del Padre, che verra’ a giudicare i vivi e i morti. Questa proclamazione ha rafforzato la fede della folla ma ha infuriato i nemici di Giacomo che lo hanno poi gettato dal pinnacolo. Giacomo fu poi lapidato a morte mentre pregava per i suoi uccisori.

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