La 106ª Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato 2020


Messaggio del Nunzio Apostolico ai migranti e richiedenti asilo in Israele


Cari fratelli e sorelle in Cristo, migranti e richiedenti asilo in Israele, mi rivolgo a voi in questa giornata dedicata, dalla Chiesa cattolica, a tutti i migranti e rifugiati nel mondo intero.

 

In questa giornata, il Patriarcato Latino di Gerusalemme organizza normalmente, ogni anno, una grande festa a cui siete invitati tutti voi: filippini, indiani, etiopi, eritrei, cingalesi, polacchi e persone di molti altri paesi. È sempre stata una giornata meravigliosa, piena di colori, di gioia, di condivisione, un'occasione per riunirsi ed esprimere la nostra fede comune in più lingue, godendo della ricchezza delle nostre diverse tradizioni, in particolare attraverso i canti e le danze. Ogni anno è un'occasione per ascoltare insieme la Parola di Dio e per ricevere il corpo di Cristo che ci unisce e ci edifica come un unico popolo, ognuno particolarmente e unicamente amato da Dio, qualunque sia la nostra origine, il nostro status sociale e la nostra situazione attuale.

 

Quest'anno non c'è stata l'opportunità di organizzare un simile incontro a causa della pandemia Covid-19 che ha colpito il nostro paese e il mondo intero. Questa pandemia ha avuto conseguenze drammatiche su tante persone, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche di instabilità, isolamento e di enormi sfide economiche. So che tutte queste sfide hanno colpito voi, cari migranti e richiedenti asilo, in un modo molto specifico a causa del vostro fragile status. So anche che molte persone locali di buona volontà, cristiani e non, famiglie e organizzazioni, si sono mosse per dare sostegno a coloro tra voi che sono stati particolarmente colpiti. Questi atti di solidarietà testimoniano e dimostrano quanto siete preziosi per coloro che vi conoscono e sono in contatto con voi. Sapete anche che siete preziosissimi agli occhi di Papa Francesco che invita incessantemente tutte le Chiese locali ad accogliervi non solo in modo formale ma nei fatti e nella verità.

 

In questo particolare anno di pandemia, Papa Francesco ha scelto di dedicare il suo Messaggio per la 106a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato al dramma degli “sfollati interni”. Scrive il Papa: “Alla luce dei tragici eventi che hanno segnato il 2020, estendo questo Messaggio, dedicato agli sfollati interni, a tutti coloro che si sono trovati a vivere e tuttora vivono esperienze di precarietà, di abbandono, di emarginazione e di rifiuto a causa del COVID-19". Molti di voi possono identificarsi con questa descrizione. Papa Francesco ci ricorda che queste situazioni non possono lasciare insensibili le comunità cristiane.

 

Il Papa, parlando degli sfollati, invita tutti i fedeli ad azioni concrete che esprimano concretamente cosa significano solidarietà e amore. Riassume il suo messaggio in alcuni verbi che ci mostrano come mettere in pratica la nostra sollecitudine per gli altri. Ecco l'elenco dei verbi:

 

- conoscere chi ci circonda per capirlo,

- imparare a stare vicino agli altri per servire,

- ascoltare per riconciliarsi con i nostri vicini,

- condividere con i bisognosi per crescere insieme, senza lasciare indietro nessuno,

- mettersi in gioco con chi ci circonda per promuoverlo,

- collaborare gli uni con gli altri per costruire il Regno di Dio.

 

Cari migranti, la vostra presenza in mezzo a noi in questa Terra Santa è la presenza di Cristo che arricchisce la nostra vita, ci tira fuori dai nostri universi angusti, ci invita ad aprire le nostre menti e i nostri cuori e vuole che comprendiamo che la vera gioia ci è data solo quando impariamo ad essere generosi e accettiamo di condividere le nostre vite invece di tenerle per noi stessi.

 

Cari fratelli e sorelle, da questa Delegazione Apostolica, che è la casa del Papa a Gerusalemme, desidero trasmettere a P. Rafic, ai vostri cappellani e a tutti voi, migranti in Israele, i miei personali auguri e il saluto di Papa Francesco. Che Dio vi benedica.

 

Mons. Leopoldo Girelli,

Nunzio Apostolico in Israele e Cipro e Delegato Apostolico per la Palestina.

 

Il messaggio è stato registrato su un video. Questo il link



 


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