Il ritorno del gruppo giovani “Fiore del Deserto”

Siamo atterrati in Israele verso le 4.30 del mattino dopo quasi tre settimane trascorse in Polonia, stanchi ma felici per il lungo e affascinante viaggio.

Negli ultimi giorni, dopo l'incontro con il Papa, abbiamo visitato i luoghi piu’ importanti della storia della Polonia tra cui, prima di tutto, il santuario nazionale di Częstochowa. Lì abbiamo celebrato la messa in ebraico nella grande chiesa e siamo rimasti molto sorpresi quando un giovane monaco ci ha salutato al microfono in un ebraico fluente ringraziandoci per l'incredibile esperienza che ha avuto attraverso di noi - ha studiato l'ebraico e il giudaismo per cinque anni!

La sera, abbiamo partecipato alla preghiera in onore di Maria, una preghiera che si svolge tutti i giorni alle ore 21.00. E lì, davanti alla Madonna Nera, la famosa icona di Maria, abbiamo pregato l'Ave Maria in ebraico che è stata trasmessa in diretta alla televisione e alla radio. Anche lì, i giovani cristiani dell'Iraq sono venuti a salutarci e a farsi fotografare con noi. E' molto commovente vedere come questi giovani, che vivono situazioni davvero difficili, riescono a conservare la speranza e la gioia di vivere.

Abbiamo trascorso l'ultimo giorno a Varsavia. Lì, grazie a Zusa, una vecchia amica che abbiamo avuto modo di conoscere in Israele, abbiamo fatto un giro della città, con particolare attenzione ai luoghi che sono stati importanti per la comunità ebraica, tra cui il ghetto.

E' stato bello incontrare tanti amici che hanno visitato le qehillot nel corso degli anni: studenti, volontari, giornalisti ... molti che sono venuti a Varsavia da diverse città solo per salutarci. Ci riempie il cuore di gioia scoprire che le nostre piccole comunita’ hanno offerto esperienze indimenticabili alle persone che hanno soggiornato tra noi, anche se solo per un breve periodo di tempo.

Con il cuore pieno di gratitudine, ora continuiamo sulla nostra strada, come giovani, come cristiani, come credenti in Israele, ringraziando tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo viaggio - in particolare la DVHL, l'Associazione tedesca di Terra Santa, che ha finanziato gran parte di questo viaggio.