Pellegrinaggio dei detenuti di Holot


Mercoledi’ 9 Marzo 2016, Padre Piotr e Padre Medhin hanno accompagnato un gruppo di richiedenti asilo del campo di detenzione di Holot nel Negev in pellegrinaggio a Gerusalemme. Cosi’ ci racconta Padre Piotr, parroco di Beer Sheva:

holot pilgrimage

Mercoledì , un gruppo di richiedenti asilo eritrei del campo di detenzione di Holot hanno visitato Gerusalemme. I preparativi sono iniziati il giorno prima. Nell'appartamento delle due donne africane sostenute dalla comunità di Beer Sheva, abbiamo cucinato piatti tipici eritrei. Il cibo doveva essere vegetarianio in quanto, secondo la tradizione orientale, durante il periodo di Quaresima ci si astiene dal mangiare carne e tutti i suoi derivati (uova, formaggio, latte, ecc).

La mattina seguente, il bus e’ arrivato a Beer Sheva da Holot pieno di giovani e di uomini di mezza età. Lungo la strada, abbiamo raccolto Padre Medhin, il cappellano della comunità cattolica di rito Ge’ez, e poi abbiamo proseguito per il monte degli Ulivi. Dopo una breve spiegazione circa la geografia del luogo e una preghiera per la pace, dal Monte degli Ulivi siamo scesi lungo la strada che di solito si percorre la Domenica delle Palme. Abbiamo visitato la Chiesa del Dominus Flevit e la Basilica del Getsemani, dove abbiamo commemorato gli eventi più importanti che hanno preceduto la Passione di Gesù.

Quando siamo entrati nella Città Vecchia, circa quindici membri del gruppo hanno ricevuto un grande applauso perché era la prima volta che visitavano Gerusalemme. L'Eucaristia è stata celebrata nella Chiesa della Flagellazione, che e’ l'inizio della Via Crucis. Secondo la tradizione, le stazioni della Via Crucis sono state cantate in tigrino. La chiusura improvvisa della Basilica del Santo Sepolcro, per motivi di sicurezza per la visita del vice presidente americano Joe Biden, non ha disturbato l’atmosfera festosa del pellegrinaggio. La Via Crucis si e’ conclusa nel Monastero di San Salvatore.

Abbiamo poi avuto il pranzo presso le mura della Città Vecchia, mangiando cibo eritreo preparato la sera prima, e anche un breve momento di riposo pomeridiano. Durante il viaggio di ritorno i pellegrini hanno partecipato a un quiz con domande sulla Città Santa e gli eventi del Vangelo legati alla Passione del Signore. Alcuni di loro hanno anche dato una testimonianza molto personale della necessità della fede nella loro situazione presente come richiedenti asilo detenuti nel campo Holot.

Il nostro ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione logistica di questo pellegrinaggio e al suo finanziariamento.

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